Educare alla sostenibilità ambientale, attraverso una rete di soggetti che progettano e operano sul territorio regionale, come Ceas (centri di educazione ambientale e alla sostenibilità), Comuni, scuole, associazioni, fondazioni, secondo un modello di collaborazione interistituzionale tra enti pubblici e privato sociale. E’ l’obiettivo principale del programma regionale di informazione ed educazione alla sostenibilità (INFEAS) 2024/2026, che ha ottenuto il parere favorevole dalla commissione Cultura.
Illustrato in sede di commissione, il programma INFEAS mira a ricercare linguaggi e strumenti nuovi per veicolare il tema della cittadinanza attiva, ma anche a supportare un nuovo civismo giovanile per promuovere pratiche rigenerative. Tra le proposte vi sono anche le maratone di idee e le sfide in campo creativo e artistico. Infine, si punta a sviluppare ulteriormente il modello organizzativo-metodologico delle azioni educative sperimentate con i Ceas e a promuovere reciproci scambi con le organizzazioni di tutela dell’ambiente.
In quest’opera di educazione alla sostenibilità si farà riferimento a quattro macroaree: crisi climatica, transizione ecologica, città e territori, benessere-salute e sicurezza. Sul tema della crisi climatica, in particolare, il pensiero è andato agli eventi alluvionali del maggio 2023.
La Lega ha chiesto chiarimenti sulle risorse stanziate per il precedente piano (in risposta è stato chiarito che si tratta di un milione di euro nel triennio proveniente da diverse fonti), annunciando poi il proprio voto contrario. “Il parere di oggi è sull’educazione alla sostenibilità – ha spiegato la Lega -. Si parla di pedagogia attiva, di centri ambientali che devono diventare più solidi, di domande dai territori. Ma tutti questi aspetti non sono stati declinati nel dettaglio e non ci è possibile valutare nel merito ciò che davvero viene fatto”.
Tra i consiglieri presenti in commissione il programma INFEAS ha ottenuto i voti favorevoli di Partito democratico, Lista Bonaccini, ER coraggiosa, Italia viva. A votare in modo contrario, oltre alla Lega, sono stati Rete civica e Gruppo Indipendente.
(Brigida Miranda)
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