Rafforzare le politiche di sostegno alle sale cinematografiche storiche e a quelle di piccole dimensioni, con particolare attenzione alle aree interne e montane; inoltre, valutare di rifinanziare il bando per la loro riqualificazione e riapertura, attraverso l’utilizzo di fondi strutturali.
E’ l’impegno che si chiede all’esecutivo regionale, con una risoluzione del consigliere del Partito democratico, Gian Carlo Muzzarelli (primo firmatario), sottoscritta anche dai colleghi di partito Elena Carletti, Marcella Zappaterra, Barbara Lori, Fabrizio Castellari, Ludovica Carla Ferrari, Niccolò Bosi, Maria Costi, Andrea Costa, Alice Parma, Matteo Daffadà, Raffaele Donini, Luca Giovanni Quintavalla, Anna Fornili, Maria Laura Arduini, Eleonora Proni, Valentina Ancarani, Francesco Critelli, Andrea Massari, Emma Petitti, Lodovico Albasi.
Con l’atto di indirizzo si chiede anche di “monitorare l’efficacia delle misure adottate, con attenzione al numero di sale riqualificate o riaperte e alla tenuta dell’offerta culturale” e di “stringere collaborazioni con la Film Commission, al fine di favorire la proiezione, nelle sale cinematografiche regionali, delle opere sostenute e finanziate dalla stessa”.
“L’aumento dei costi di gestione, l’obsolescenza degli impianti e la necessità di adeguamenti alle normative compromettono la sostenibilità di molte piccole sale”, spiegano i firmatari, ricordando l’impegno della Regione Emilia-Romagna, sul triennio 2021-2023, nel finanziare bandi specifici per la riqualificazione strutturale e tecnologica delle sale.
“Anche nel nuovo triennio 2024–2026 – aggiungono i consiglieri del Partito democratico – la Regione ha confermato il proprio impegno a favore delle sale cinematografiche, con il bando per la promozione della cultura cinematografica e per il suo sostegno, con un avviso pubblico per interventi di ristrutturazione con contributi fino all’80% della spesa e con altre misure per la riapertura di cinema e teatri storici chiusi da tempo”.
Da qui l’atto di indirizzo con il quale si chiede di consolidare e rafforzare le azioni già avviate “per garantire strumenti stabili di programmazione”, nella consapevolezza del ruolo delle sale cinematografiche “come strutture polifunzionali, capaci di ospitare attività culturali, educative e sociali, contribuendo alla vitalità dei territori”.
(Brigida Miranda)



