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Clust-ER: presentato in commissione Cultura l’ecosistema dell’innovazione

In Commissione Parità, Diritti e Cultura, presieduta da Elena Carletti, informativa della responsabile dell’Area Ricerca, innovazione e reti europee Elisabetta Maini e focus sull’attività di ‘Clust-ER Create’

Continuità e visione strategica. Queste le direttrici su cui ha investito l’Emilia-Romagna nella costruzione di un ecosistema dell’innovazione capace di integrare università, centri di ricerca, imprese, enti di formazione e istituzioni. “Un processo che trae la propria origine – spiega la responsabile dell’Area ricerca, innovazione e reti europee Elisabetta Maini nell’informativa tenuta nella commissione Parità, Diritti e Cultura, presieduta da Elena Carletti – dalla legge regionale del 2002, passando poi per la nascita della rete alta tecnologia e dei tecnopoli per consolidarsi quindi in una rete capace di generare valore, competitività e sostenibilità con la nascita delle Associazioni Clust-ER nel 2017”.

Attualmente sono 11 i Clust-ER regionali suddivisi in agroalimentare, edilizia e costruzioni, cultura e creatività, energia e sostenibilità, salute e benessere, innovazione nei servizi, meccatronica e motoristica, economia urbana, turismo e territorio e, oltre a sviluppare progetti collaborativi e iniziative con impatto di filiera a livello regionale, sostengono la partecipazione di soggetti regionali ai programmi europei di ricerca e innovazione attivando collegamenti a livello internazionale.

“Sono oltre 1000 – puntualizza ancora Maini – i soci di Clust-ER, fra cui più di 600 imprese e 400 centri di ricerca, enti di formazione e altri soggetti con 32 value chain attivate a testimonianza di un sistema estremamente vitale e composito”. La modalità operativa dei Clust-ER si caratterizza poi attraverso comunità tematiche che promuovono progetti collaborativi con impatto di filiera, partecipazione ai programmi europei, formazione di competenze avanzate e indirizzi strategici per le politiche regionali di ricerca e innovazione. Il coordinamento generale, infine, è garantito da Art-ER, attraverso incontri quindicinali per l’allineamento tra i vari Clust-ER e l’ecosistema regionale.

Entrando nel dettaglio dell’attività del Clust-ER dedicato alla cultura e creatività denominato ‘Create’, sono intervenuti poi il presidente Matteo Pompili e il vicepresidente Matteo Al Kalak insieme al coordinatore operativo Massimo Garuti e alla project manager Giulia Grassini.

‘Clust-ER Create’, nello specifico, si definisce come una comunità di 142 soci che si caratterizza attraverso una costante attività di mediazione per creare connessioni e confronti ed è la comunità più piccola in quanto le industrie creative sono entrate solo recentemente nelle priorità regionali, ma contestualmente è anche la realtà che ha avuto lo sviluppo più significativo fra tutte le undici realtà regionali.

Come per gli altri, ‘Clust-ER Create’ ha lo scopo di portare le esperienze degli aderenti a dialogare con il decisore politico allo scopo di partecipare alle strategie pubbliche oltre a mettere in relazione e creare spazi di confronto in ottica europea ed extraeuropea. Numerosi i progetti che si sostanziano sempre su specifiche tematiche operative e con chiare attinenze territoriali. Fra i più importanti si sottolineano ‘Impulse’ per la fruizione con tecnologie immersive del patrimonio culturale già digitalizzato e ‘Soilscape’ per la valorizzazione del suolo tramite linguaggi artistici.

Al termine dell’informativa Valentina Castaldini (Forza Italia) ha posto l’accento su quanto sia cruciale conoscere e far conoscere queste progettualità “non solo alla politica ma anche e soprattutto ai cittadini emiliano-romagnoli” e ha chiesto una collaborazione particolare sull’impatto che le nuove tecnologie possono avere sulla società attuale e su quella futura, “con particolare riferimento, per fare un esempio oltremodo attuale, all’impatto di device quali gli smartphone in particolare sulle giovani generazioni”.

Simona Lembi (Pd) nel lodare l’attività dei Cluest-ER, “che rappresentano il DNA di questa Regione basata su reti solide, grande collaborazione e concretezza”, auspica ulteriori approfondimenti nei prossimi incontri “sui rapporti di articolazione territoriale e sul rapporto fra innovazione tecnologica, lavoro quotidiano e specifici aspetti valoriali quali, ad esempio, l’alta precarietà e la scarsa remunerazione che spesso accompagnano il lavoro di chi opera nelle industrie creative”.

L’assessora Gessica Allegni, infine, ha chiuso questa prima informativa anticipando i macrotemi di lavoro per il futuro: “Oltre alla digitalizzazione e fruizione del patrimonio culturale, bisogna ragionare sull’utilizzo positivo delle nuove tecnologie anche in ottica di welfare culturale, oltre ad avviare un lavoro importante sull’intelligenza artificiale”, e ha confermato come l’attività di ‘Clust-ER Create’ sarà di fondamentale importanza per la futura legge quadro sulla cultura.

(Luca Boccaletti)

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