Prosegue l’iter del progetto di legge regionale della Giunta sulle ‘Memorie del Novecento – Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia- Romagna’. Nell’udienza conoscitiva convocata oggi dalla commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, presieduta da Giuseppe Paruolo, sono stati ascoltati i rappresentanti delle associazioni e degli istituti interessati al tema.
L’atto, come ha riferito la relatrice di maggioranza, Valentina Ravaioli (Pd), “si propone di superare la frammentazione legislativa in materia, in un’ottica di semplificazione normativa, inquadrando in un unico testo la memoria dei fatti avvenuti nel territorio regionale che hanno segnato la storia nel corso del Novecento”. La nuova legge “ha l’obiettivo di consolidare la conoscenza della storia e infondere la memoria, promuovendo una ricerca storica a trecentosessanta gradi”. A tal fine, ha sottolineato Ravaioli, la Regione “riconosce il ruolo e l’attività svolta dagli istituti storici, dalle istituzioni culturali che a vario titolo sovrintendono ai luoghi della memoria, dalle associazioni partigiane, combattentistiche e reducistiche presenti sul territorio regionale, e anche dalle scuole”. “Un percorso- ha concluso la relatrice- che ha portato al confronto tra politica e mondo della ricerca”.
Il direttore della Fondazione Casa di Oriani di Ravenna, Alessandro Luparini, nel definire “commendevole la ratio che anima il progetto di legge”, ha chiesto di “porre particolare attenzione al ruolo delle istituzioni che si occupano di ricerca storica”.
Paolo Lambertini, in rappresentanza dell’Associazione dei famigliari delle vittime della strage del 2 Agosto alla stazione di Bologna, ha chiesto di “inserire nel testo della legge le associazioni già riconosciute dal ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca”.
Mirco Zanoni, coordinatore dell’Istituto Alcide Cervi, ha ricordato che “la nuova legge contribuisce a fare ordine in una materia complicata” e ha poi evidenziato che “la ricchezza memoriale emiliana non ha eguali in Italia, è un pezzo basilare dell’identità politica e culturale nazionale”. E’ importante, ha concluso, “fare sistema per dare maggiore impulso alla materia”.
Il direttore della Fondazione Villa Emma, Fausto Ciuffi, ha ribadito che, con la stesura della nuova legge, “la politica ha ascoltato la ricerca”, rilevando però che “la spinta alla ‘memoriosità’ appanna il discorso della ricerca storica”. Ha quindi proposto di “immaginare una legge che tenti di promuovere la scena complessiva del ‘900, sviluppando il più possibile una logica di progetto comune, senza doppioni e rifacimenti”.
Adriano Zavatti, presidente regionale per l’Emilia-Romagna dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra, nel manifestare apprezzamento per il progetto di legge, ha chiesto di citare nel testo l’associazione che rappresenta. Inoltre, ha auspicato particolare attenzione “per i progetti dedicati alla collettività e in particolare ai giovani, al mondo delle scuole”.
Lucio Pardo, in rappresentanza della Comunità ebraica bolognese, ha ribadito “la necessità di passare il testimone della memoria ai giovani, che devono essere protagonisti e non solo spettatori”. Ha poi chiesto specificazioni sul regolamento che seguirà la legge. Infine, sulla ricerca storica, ha rimarcato il concetto che “non ci si può immedesimare nelle vittime se non si studiano anche i carnefici”.
William Garagnani, vicepresidente a Modena dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi), ha chiesto di “fare un riferimento, nella legge, anche alla strage di Palagano, nel modenese”, oltre a porre l’attenzione ai processi, sulle stragi nazifasciste in Emilia-Romagna, di Marzabotto, La Spezia, Verone e Roma”. È necessario, ha sottolineato, “garantire giustizia alle vittime attraverso il riconoscimento storico di un accadimento”. In conclusione, ha chiesto, nell’erogazione dei contributi, “di tenere conto del ruolo delle scuole superiori, al pari delle altre associazioni”.
In conclusione, l’assessore alla Cultura, Massimo Mezzetti, nel ricordare che “è cresciuta l’attenzione delle istituzioni verso queste tematiche”, ha voluto rimarcare che “la legge, voluta dalla Giunta e dall’Assemblea legislativa, non è a costo zero: verranno stanziati, nel biennio 2016-2017, 2 milioni di euro”. Inoltre, ha ribadito “l’interesse della Regione a predisporre, attraverso l’Ibc, un censimento e una mappatura dei luoghi della memoria”.
(cr)