Scuola giovani e cultura

Un marchio per le “Case dei personaggi illustri”

Presentanti in commissione Cultura i criteri per il bando di riconoscimento alla luce della nuova legge regionale. Il Pd approva il provvedimento, la Lega esprime dubbi

Il progetto “Case e studi delle persone illustri in Emilia-Romagna” entra nel vivo: la commissione Cultura presieduta da Francesca Marchetti ha infatti approvato lo schema di delibera della giunta per la campagna di riconoscimento del marchio “Case e Studi delle persone illustri in Emilia-Romagna” che prevede modalità e criteri per la presentazione delle domande e la concessione del marchio.

Per essere riconosciuti come “Case delle persone illustri” i soggetti interessati, sia pubblici, sia privati, dovranno inviare un questionario di autovalutazione alla Regione all’interno di un bando che rimarrà aperto per una quarantina di giorni. Dopo le valutazioni e il vaglio dei competenti uffici regionali si stabilirà quali delle aspiranti “Case” potranno fregiarsi del titolo di “illustri” e utilizzare il logo di riconoscimento previsto dalla nuova legge regionale. Tutte le operazioni di verifica dovranno avvenire entro 90 giorni. L’assegnazione della qualifica e del marchio vale tre anni e può essere ritirato in caso di non rispetto dei criteri previsti dalla Regione.

Si tratta del punto di arrivo di una serie di eventi fatta di pubblicazioni, convegni, corsi di formazione iniziata già dopo l’approvazione della legge. A oggi in Emilia-Romagna ci sono 90 “Case e studi delle persone illustri”.

“Avremmo preferito che i criteri per accedere al marchio fossero stati più ampi, temiamo che sia fatta una scrematura troppo selettiva e che la durata del marchio fosse più lunga rispetto ai soli tre anni, temiamo che anche a causa della crisi economica che stiamo vivendo, alcune realtà che potrebbero entrare nel progetto vengano escluse e penalizzate, vorremmo più informazioni su quante risorse verranno destinare al finanziamento di questa legge perché temiamo che i fondi saranno pochi e quindi ci si sta preparando ad escludere alcune realtà per far fronte alla scarsità di fondi”, spiega Valentina Stragliati (Lega), mentre Andrea Costa (Pd) “i criteri della delibera sono in linea con la legge ed è giusto che il marchio sia triennale perché così c’è un’attività di monitoraggio sull’attività delle “Case” nel corso del tempo”.

Netta la posizione dell’assessore alla Cultura Mauro Felicori per il quale “la forza di un marchio è nel fatto di essere ‘esclusivo’ ovvero c’è chi ce l’ha e chi no: se tutti hanno un marchio quel marchio perde di valore. Non penso che stiamo usando criteri severi, ma adesso facciamo una sperimentazione con questi criteri e poi vediamo cosa fare nel caso in cui qualche realtà importante venisse esclusa. Mi aspetto che chi chiede di avere risorse da questo bando sia pronto a cofinanziare. Mi batterò in sede di realizzazione del Bilancio della Regione perché questa legge venga finanziata con risorse adeguate”.

(Luca Molinari)

 

Scuola giovani e cultura