Assemblea

Dal cuore della terra: storie di minatori e miniere della Romagna orientale

Oggi alle 13 in Assemblea legislativa il consigliere Giorgio Pruccoli taglierà il nastro alla mostra che racconta la fatica, la passione, gli spostamenti di uomini che hanno lavorato nel ventre del mondo

L’odore acre dello zolfo, il nero del carbone su tutto il corpo, la fatica, il sudore, gli incendi e le tragedie. Storie ordinarie di un mondo, quello delle miniere, che ha accompagnato l’uomo nelle epoche, ha segnato il cammino dell’Italia e il vissuto delle popolazioni della Romagna-orientale. Un mondo raccontato dalla mostra “Solfo e carbone, minatori speleologici nella Romagna orientale”, creata per celebrare le tante persone che hanno lavorato nei giacimenti della provincia di Rimini o che proprio da quel territorio, quando l’industria solfifera decadde, si sono spostati verso altri paesi come il Belgio.

Giorgio Pruccoli
Giorgio Pruccoli (Pd)

La mostra, che sarà inaugurata domani alle 13 nell’atrio dell’Assemblea legislativa (Viale Aldo Moro, 50) dal consigliere Questore dell’Assemblea legislativa regionale Giorgio Pruccoli, racconta il parallelismo tra la pericolosità delle miniere di zolfo, ricche di gas, scavate in rocce fragili, facili all’incendio e le miniere di carbone che presentavano rischi identici. Pericoli divenuti reali nella funesta storia estrattiva della miniera di Perticara (Rimini) che, come anche quelle limitrofe, ha assistito a crolli, esplosioni innescate da esalazioni di metano e incendi. Disastri simili a quelli avvenuti nelle miniere di carbone in giro per l’Europa. Luoghi di lavoro distanti geograficamente ma resi vicini non solo dall’alto livello di pericolosità ma anche dall’emigrazione di lavoratori romagnoli in Belgio di cui quattro, ricordati dalla mostra, perirono nel disastro di Marcinelle (Belgio 1956). La mostra, oltre a ricordare il tragico evento, mette l’accento sulla necessità di non perdere la memoria di chi ha lavorato in queste miniere e le ha lasciate per andare a lavorare in altre dove ha perso la vita. Una memoria strettamente legata alla sopravvivenza delle miniere di zolfo che si stanno distruggendo, abbandonate da ormai più di 50 anni.

L’estrazione dello zolfo nella Romagna Orientale è documentata fin da tempi remoti: dai romani, passando per il Medioevo fino ad arrivare a tempi più recenti, gli anni Sessanta, quando la maggior parte delle miniere chiusero i battenti. Fu la scoperta del metodo Frash, che consente l’estrazione dello zolfo dai giacimenti terrosi a cielo aperto, e quella dell’estrazione dell’acido solforico dalle piriti, unite alla profondità dei giacimenti, a condannare l’industria solfifera italiana.

“Lavoro e studio. La fatica del vivere quotidiano e la ricerca. Sono i due volti delle viscere della terra: minatori e speleologi. Sono storie diverse, ma unite dalla stessa difficoltà: addentrarsi nel cuore del nostro pianeta, scalfirne la corazza e capire cosa nelle tenebre ci può essere di utile per l’uomo. I pannelli della mostra ‘Solfo e Carbone.

Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa

Minatori e speleologi nella Romagna Orientale’ raccontano di tutto questo: le storie di donne e di uomini che hanno scelto, per necessità o per passione, di lavorare a stretto contatto con il cuore della terra. Storie che è giusto far conoscere e per questo- scrivono la Presidente dell’Assemblea legislativa regionale Simonetta Saliera e il Questore Pruccoli nell’introduzione alla mostra- l’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna è felice di ospitare la mostra, un modo perché chi quotidianamente lavoro o visita l’Assemblea abbia occasione di ricordare, di riflettere, di capire”.

(Andrea Perini)

Assemblea