Non c’è chiarezza sul tema della gestione dei servizi sanitari nel Documento di economia e finanza regionale 2018 (Defr) che presto verrà votato in Aula. Lo evidenziano in un’interrogazione il leghista Daniele Marchetti (primo firmatario) e altri colleghi del partito, Andrea Liverani, Alan Fabbri, Gabriele Delmonte, Stefano Bargi, Massimiliano Pompignoli, Fabio Rainieri, Marco Pettazzoni e Matteo Rancan.
Nel Defr si leggerebbe infatti, fanno notare i leghisti, che è in programma “un aumento delle dimensioni ottimali delle aziende sanitarie e, di conseguenza, una diminuzione del loro numero“. “Parlare di aumento delle dimensioni delle aziende sanitarie e di diminuzione del numero delle stesse implica livelli massimi e minimi per ottenere servizi ottimali,” spiegano i leghisti che ricordano anche che “fino ad oggi si è parlato di migliore integrazione tra strutture ospedaliere ma non di vere e proprie fusioni”. Tuttavia – sottolineano – se si vuole diminuire il numero di aziende, non sembra esserci alternativa alle fusioni.
Per questo i leghisti domandano quali siano le aziende che si prevede di fondere. I consiglieri chiedono anche quale potrebbe essere il numero ottimale di aziende sanitarie per la nostra Regione, se la Giunta ha un progetto in merito e in quali tempi intenda realizzarlo.
(Francesca Mezzadri)