“Le condizioni di ingaggio di queste politiche erano stabilite a livello nazionale, come la condizione di finanziare i gestori e non direttamente le famiglie. Abbiamo riscontrato anche noi che nella prima fase le famiglie aiutate sono state circa 300, poco più del 5% del potenziale. Dall’8 marzo si sono cambiate le regole, permettendo di richiedere questo tipo di voucher non solo nei comuni montani, ma su tutto il territorio regionale”. Così l’assessora Paola Salomoni ha risposti ai temi posti da Michele Facci (Lega) in merito al “bonus pc” (o connettività), previsto per le famiglie residenti nei comuni montani del territorio regionale. Salomoni ha confermato che sono ancora disponibili oltre 3 milioni di euro dei 4 milioni stanziati, risorse che restano disponibili per chi vorrà richiedere il bonus con le nuove regole.
“Le famiglie che vivono nelle zone appenniniche hanno problemi che vanno risolti, così come la parte più fragile della popolazione e le famiglie numerose: la Regione ha stanziato oltre 4 milioni di euro per sostenere le famiglie nelle aree montane dicendo di stanziare 500 euro a testa per circa 8mila famiglie in oltre 100 comuni montani. Come Lega avevamo criticato questa scelta perché i 500 euro non andavano alle famiglie, ma agli operatori della comunicazione, mettendo così le famiglie in balia di queste soggetti”, spiega Facci, che ricorda come “a marzo la Lega disse queste cose, ma la Giunta rispose che non si poteva fare altro e che tutto sarebbe andato bene; peccato risulti che ci siano state solo 286 richieste da parte di famiglie (a fronte delle 8mila ipotizzate) per un totale di 161mila euro (a fronte degli oltre 4 milioni disponibili). Come si vede siamo di fronte a un fallimento, è bene che la Giunta rimedi e cambi il provvedimento, perché fino ad ora si è raggiunto poco più del 3% dei potenziali beneficiari. Si tratta di una misura che di fatto è assente e vogliamo capire il perché”.
L’esponente del Carroccio, preso atto della risposta dell’amministrazione regionale, si è detto insoddisfatto perché “le parole dell’assessora Salomoni confermano come il bonus sia stato un fallimento: i numeri comunicati, anche se sensibilmente migliori di quelli fino ad ora noti, confermano il flop, ancora più grave in Emilia-Romagna, perché da noi la media è il 5% mentre a livello nazionale è il 35%. Deve essere chiaro che questo flop deriva dal fatto che si volevano aiutare i colossi della comunicazione e non le famiglie. Nel contrasto al divario digitale la Regione deve cambiare passo”.
(Luca Molinari)