Ambiente e territorio

Digitale Modena. Barcaiuolo (Fdi): “Copertura internet inesistente o quasi in Appennino”

“Non c’è la banda larga, poca fibra e si usa ancora la vecchia Adsl. I sindaci si lamentano perché la società Open Fiber ha iniziato i lavori, senza terminarli. La Regione intervenga”

La copertura internet è inesistente o insufficiente sull’Appennino modenese e renderà molto difficile sostenere la Didattica a distanza, soprattutto ora che la provincia potrebbe diventare zona rossa. A questo si aggiunge “il comportamento della società Open Fiber, che ha iniziato i lavori per poi lasciarli incompiuti”, come hanno lamentato alcuni sindaci. Infine, alla Regione si chiede “una stima del tempo residuo per la copertura di tutte le zone dell’Appennino modenese che, ad oggi, non sono servite da copertura della banda larga internet, e se e come intenda accelerare questo processo vista la quantita di disservizi che devono fronteggiare i cittadini residenti in zone periferiche e di montagna”.

A chiedere un intervento della Giunta è stato il consigliere Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia) in un’interrogazione.

Barcaiuolo ricorda che “Raffaele Donini, allora vice presidente della Regione Emilia-Romagna e assessore a Trasporti e infrastrutture, affermo che entro il 2021 la banda larga sarebbe arrivata in tutto l’Appennino”. Ma ad oggi “nel nostro Appennino la fibra ottica resta un miraggio. Fra i 17 comuni dell’Appennino, solo a Pavullo è stata attivata da tempo la fibra, e Sestola si è aggiunta in queste settimane trovando una sua soluzione. Gli altri 15 comuni del Frignano restano a senza banda larga e possono contare solo sulle limitate (o limitatissime) prestazioni della vecchia Adsl”.

Nel 2019, venne firmata l’intesa per connettere la ragione alla rete ultraveloce. Il patto venne siglato da Regione, Infratel Italia (società del Mise). Incaricata dei lavori fu la società Open Fiber, concessionaria di tre bandi emessi da Infratel Italia, che, conclude il consigliere, “ha iniziato i lavori per poi lasciarli dappertutto incompiuti. Fra la rabbia di sindaci e cittadini”.

 

 

 

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