Potenziare i collegamenti telematici in montagna per evitare lo spopolamento e dare impulso alle imprese; sollecitare il governo a dare una spinta decisa alla Bul (banda ultra-larga) e attuare un’agenda digitale per i territori montani per ridurre il digital divide; aggiornare anche la telefonia e la connessione, perché in Italia 5 milioni di persone non vedono la tv pubblica; estendere la connettività wireless. Oltre a questo, realizzare un progetto pilota per la montagna che diventi un modello da estendere al Paese, incentivare il dialogo con le società private affinché investano di più e si cerchino i fondi per i finanziamenti anche con le risorse del Next Generation EU.
Sono gli indirizzi contenuti in una risoluzione presentata da Pd, primo firmatario il consigliere Matteo Daffadà, Lista Bonaccini, Emilia-Romagna Coraggiosa ed Europa Verde che è stata approvata quasi all’unanimità: 35 voti favorevoli su 36 votanti.
Daffadà ha ricordato che da tempo la Regione è impegnata nel sostegno a cittadini e imprese che risiedono in montagna. “Purtroppo- ha affermato il consigliere- dopo la crisi economica è arrivata la pandemia. Molte aziende si sono riorganizzate e hanno mantenuto l’occupazione. Le politiche della Regione hanno posto un argine al calo demografico. Chiedo alla Regione di continuare a intensificare queste politiche, ammodernando le infrastrutture, in particolare quelle telematiche. Dobbiamo puntare su una crescita sostenibile, migliorando la rete dei servizi, per difendere i territori e dare loro nuovo slancio”. Daffadà ha così elencato una serie di interventi necessari come il potenziamento della banda ultra-larga”. Sul progetto pilota, il consigliere ha ricordato, ad esempio, il campo della ricerca persone, con collegamenti da sperimentare lungo la via Francigena, la via degli Dei e altre. Ma vanno anche attivati sistemi di back up in caso di maltempo e va estesa la connettività ad altri luoghi, spesso pubblici (Pubbliche assistenze, Cri, Protezione civile).
Per il consigliere Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) “dopo due anni di pandemia, ancora parliamo di coprire il territorio con reti telematiche, nonostante le tante promesse? Chi vive in Appennino, oggi fatica a usare i servizi telematici. Perché questi ritardi? Voteremo la risoluzione, perché 6 anni di Giunta Bonaccini sono stati un flop. Questa è una sconfitta per la Giunta di centrosinistra”.
Michele Facci (Lega) ha ricordato che “in passato, la Regione aveva proposto a 119 Comuni montani, circa 6mila famiglie, un voucher di 500 euro per l’innovazione telematica. Ma si è scoperto che i soldi andavano alle aziende di telecomunicazioni. Cioè a chi condizionava l’offerta finale. Le domande non hanno toccato il 5%. Con la didattica a distanza (dad), ci si aspettava l’intervento della Regione per potenziare le reti, ma nonostante i progetti e la Bul si è rimasti indietro. L’impegno contenuto nella risoluzione è corretto, perché mette il dito nella piaga di un problema che è prioritario. Voteremo a favore perché la risoluzione testimonia l’incapacità della Regione di risolvere un problema serio”.
Infine, Igor Taruffi (ER Coraggiosa) ha sottolineato che “il lavoro fatto in un anno e mezzo dalla Giunta è buono, con tante risorse per la montagna. Su questo tema, però, si scontano criticità e ritardi. E la pandemia ha reso palesi alcuni problemi. Qual è il ruolo dello Stato? In alcune zone meno abitate e che non danno certi profitti, il privato risponde che non rimane in quelle aree perché non sono produttive. La lotta alle diseguaglianze passa anche attraverso il ruolo dello Stato oltre che dalle regole del mercato. Garantire la connessione è un diritto per chi paga le tasse”.
La risoluzione è stata firmata anche da Andrea Costa, Marco Fabbri, Stefano Caliandro, Giulia Pigoni, Lia Montalti, Francesca Maletti, Palma Costi, Roberta Mori, Stefania Bondavalli, Katia Tarasconi, Luca Sabattini, Marcella Zappaterra, Massimo Bulbi, Manuela Rontini, Igor Taruffi, Nadia Rossi e Silvia Zamboni.
(Gianfranco Salvatori)