Infrastrutture e trasporti

Digitale. Presentata in commissione l’Agenda digitale, Salomoni: “Pubblica amministrazione sempre più smart”

Delmonte (Lega): “Dati disgregati tra di loro”. Il Pd: “Grande sfida per il nostro territorio”

Presentata in commissione Bilancio, presieduta da Massimiliano Pompignoli, la “Agenda digitale dell’Emilia-Romagna 2020-2025: Data Valley Bene Comune”. Un atto di indirizzo che presenta un piano di 5 anni finalizzato “ad affrontare il cambiamento digitale della regione, proprio come territorio”, ha spiegato l’assessora Paola Salomoni. Aggiungendo che “il digitale si è dimostrato strumento di resilienza, ma ha mostrato anche la faccia negativa: quella delle varie forme di divario (digital divide)”.

Ciò che è importante, per Salomoni, è “la trasversalità dell’agenda, che coinvolge tutti gli assessorati e raccoglie le sfide già presenti nella vecchia agenda, aggiungendo temi come la trasformazione digitale della società, declinata su trasformazione dei pubblici servizi e della pubblica amministrazione, la rete, la ‘datizzazione’ della società, le competenze digitali e, infine, il rapporto donne-digitale: c’è un universo femminile, infatti, che non ha pienamente accettato le sfide delle nuove tecnologie a causa di un condizionamento che viene dalla società”.

Un documento “non soddisfacente” per Gabriele Delmonte (Lega), con dati disgregati fra di loro, alcuni non accessibili e discrezionali, quando dovrebbero essere utilizzati, condivisi e trasparenti. Si parla dell’agenda 2020-2025: già un anno è stato perso, poi non si fa riferimento ad altre date. Sembra mancare il contatto con la realtà territoriale”. Il consigliere dem Giuseppe Paruolo ha presentato cinque emendamenti: “per evitare che il tema della privacy diventi motivo per non erogare servizi importanti; per mantenere un approccio comunicativo e aperto senza affidarsi a un fornitore che tenda a elaborare un servizio poco cooperativo e chiuso allo scopo di preservare la propria posizione di forza; per prevedere una governance nell’utilizzo dei dati nonché la centralità dell’utente e non dell’ente”.

Secondo Roberta Mori (Pd) “è apprezzabile la trasversalità con cui si sono inseriti elementi di valore, ad esempio la tecnologia come bene comune. Spesso i temi di diseguaglianza vengono sottaciuti, ma con la pandemia diventano ancora più evidenti. Dunque, fare emergere le diseguaglianze digitali è importante”. Da Silvia Zamboni (Europa Verde) arriva un invito: “Verificare la digitalizzazione più spesso, almeno annualmente”. E anche “pensare le banche dati sull’inquinamento tarate meglio, in modo da sapere bene come intervenire”.

Luca Sabattini (Pd) ha sottolineato come “il tema della digitalizzazione non sia solo questione di rendere digitale qualcosa di cartaceo, ma sia anche il tema di condividere strategie e obiettivi di massa”. Infine, secondo Lia Montalti (Partito democratico), “la tempistica con cui affrontiamo il tema dell’agenda digitale è molto pertinente, perché si inserisce nella programmazione dei fondi europei. Importante anche il tema della conoscenza: rischiamo di perdere un milione di competenze, questa cifra ci chiama in maniera forte a investire e ragionare”.

 

 

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