Parità, diritti e partecipazione

Amico(ERC)-Mori(Pd)-Piccinini(M5s): transgender scelgano nome su abbonamento Tpl

Una risoluzione, a prima firma di Amico (ER Coraggiosa), chiede alle aziende dei trasporti locali di tutta la regione di consentire alle persone transgender di indicare sul proprio abbonamento dell’autobus il nome d’elezione e non più quello anagrafico

Le aziende dei trasporti locali di tutta la regione seguano l’esempio di Start Romagna.

A chiedere l’intervento del governo regionale, con una risoluzione, sono Federico Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa), primo firmatario, Roberta Mori (Partito democratico) e Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle), che rilevano come “a Ravenna, prima città in Italia, le persone transgender potranno indicare sul proprio abbonamento dell’autobus il nome d’elezione e non più quello anagrafico, una novità introdotta dalla società del trasporto pubblico locale, Start Romagna (che non limiterà l’opportunità al solo territorio ravennate)”.

La decisione, spiegano i tre consiglieri, “arriva in seguito al caso di un’adolescente che ha preferito acquistare per tutto l’anno scolastico i biglietti di corsa semplice, in quanto l’abbonamento avrebbe richiesto il suo nome anagrafico, ancora non rettificato. Per questa ragione l’associazione ‘Affetti Oltre il Genere’, fondata dai genitori della ragazza, ha contattato Start Romagna, proponendo una convenzione per persone transgender. La società ha accolto la richiesta”.

Anche la Giunta regionale, si legge nel testo della risoluzione, “ha reagito positivamente alla diffusione della notizia, tanto che la vicepresidente della Regione, Elly Schlein, l’assessore regionale alla Mobilità e trasporti, Andrea Corsini, e l’assessora regionale alle Pari opportunità, Barbara Lori, complimentandosi con l’azienda Start Romagna, hanno dichiarato: ‘Siamo davvero orgogliosi che una novità come questa parta da Ravenna e dall’Emilia-Romagna, perché dimostra l’attenzione che la nostra regione ha per i diritti, in particolar modo in questo momento dopo l’affossamento del ddl Zan. Ora l’augurio è che possa essere un esempio per tutte le altre aziende dei trasporti della regione e d’Italia’”.

Amico, Mori e Piccinini chiedono, quindi, all’esecutivo regionale di promuovere questa prassi in tutta la regione di concerto con le associazioni che partecipano all’Osservatorio regionale sulle discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere.

(Cristian Casali)

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