Approvata in Assemblea legislativa la risoluzione presentata dai consiglieri Yuri Torri e Igor Taruffi (Sel) e Piergiovanni Alleva (AltraER) che chiede alla Giunta di aderire alla campagna ‘Un’altra difesa è possibile’, promossa dalle reti nazionali del movimento per la pace, la nonviolenza, il disarmo, il servizio civile, sostenendo la raccolta delle firme per la proposta di legge di iniziativa popolare ‘Istituzione e modalità di finanziamento del dipartimento della Difesa civile non armata e nonviolenta’, promossa da Tavolo Icp, Cnesc, Forum nazionale Servizio Civile, Sbilanciamoci, Rete della Pace, Rete italiana per il disarmo, attraverso tutti gli strumenti di comunicazione della Regione Emilia-Romagna.
Il Pd ha presentato due emendamenti all’atto, a firma Stefano Caliandro, Manuela Rontini, Gian Luigi Molinari e Giuseppe Boschini, il principale per sollecitare l’Unione europea ad aprire un dibattito sul tema. Pd e Sel hanno espresso voto positivo a risoluzione e emendamenti, Ln, M5s, Fi e Fdi hanno votato contro.
La maggioranza è intervenuta con i consiglieri Pd Caliandro, Massimo Iotti, Lia Montalti, Antonio Mumolo, Giuseppe Paruolo, Silvia Prodi e Marcella Zappaterra e con il consigliere di Sel Yuri Torri, i quali hanno rilevato “l’importanza di questa proposta di legge popolare che indica un modello di difesa civile, non violento, vicino ai cittadini”, pur ribadendo “il ruolo importante svolto dalle forze armate”. L’obbiettivo manifestato da Pd e Sel è quello di “tradurre in legge questo provvedimento, rivalutando il servizio civile, la protezione civile del territorio e la cultura della pace”.
Dalle opposizioni, Massimiliano Pompignoli e Matteo Rancan (Ln) hanno definito “superflua e pleonastica la discussione in atto”, sottolineando che “la Regione non ha alcun tipo di competenze su queste tematiche di carattere nazionale”, chiedendo di “affrontare i temi di interesse regionale”. Richiesta formulata anche da Andrea Bertani (M5s) che ha parlato di “ostruzionismo per evitare il confronto su gli argomenti che interessano il cittadino, come il Passante nord”. Enrico Aimi (Fi) ha parlato di “propaganda targata Pd”, sostenendo che “le armi rappresentano un deterrente alla guerra”, aggiungendo che “quando si governa occorre pragmatismo”. Infine, Tommaso Foti (Fdi) ha chiesto “quale sia la posizione ufficiale del Pd sugli F35”, sostenendo inoltre che “la bandiera della pace andrebbe agitata anche per manifestare contrarietà ai recenti fatti di Milano”.
(cr)