Giovanni Gordini (Civici), primo firmatario, e Simona Larghetti (Avs) con una risoluzione impegnano la Giunta a sollecitare l’adozione da parte del Governo e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di linee guida nazionali per la protezione delle persone transgender e LGBTQIA+ in carcere, fondate su criteri di inclusione, rispetto e sicurezza.
“Le persone transgender e LGBTQIA+ risultano esposte a rischi significativamente più elevati di violenza, abuso, isolamento e discriminazione nei contesti detentivi, come riportato da numerosi studi e organismi di tutela dei diritti umani, nazionali e internazionali. In molte strutture penitenziarie italiane – spiegano i consiglieri – non sono ancora presenti sezioni dedicate, né protocolli operativi chiari per la tutela delle persone LGBTQIA+, con conseguente esposizione a gravi pericoli o a forme di segregazione incompatibili con la finalità rieducativa della pena”.
A livello nazionale i consiglieri spiegano che le sezioni specifiche per persone trans risultano attive esclusivamente negli istituti penitenziari di Napoli, Roma, Firenze, Milano e Ivrea “per un totale complessivo di circa 70 persone trans detenute su tutto il territorio italiano, rendendo evidente l’assenza di un’offerta capillare e la scopertura di numerose regioni, con conseguenti difficoltà di tutela dei diritti fondamentali e delle esigenze di cura di queste persone”.
“La Regione Emilia-Romagna ha sempre posto al centro delle proprie politiche il contrasto alle discriminazioni e la promozione dei diritti civili – per questo, Gordini e Larghetti impegnano la Giunta – a garantire che le Aziende USL assicurino in modo uniforme sul territorio l’accesso alle cure specifiche e a garantire il monitoraggio delle condizioni detentive delle persone LGBTQIA+ al fine di tutelarne i diritti e prevenire ogni forma di violenza o discriminazione”.
(Giorgia Tisselli)



