Ilaria Salis vada agli arresti domiciliari e non sia trattenuta in carcere.
A chiedere un intervento sul governo per intensificare gli sforzi diplomatici al fine di garantire un trattamento dignitoso e giusto per Ilaria Salis è una risoluzione del Partito democratico a firma di Antonio Mumolo (primo firmatario), Roberto Mori, Andrea Costa, Nadia Rossi, Mirella Dalfiume, Stefano Caliandro e Marcella Zappaterra.
“laria Salis, giovane insegnante di Monza e precedentemente maestra elementare, è detenuta da quasi un anno nel carcere di massima sicurezza di Budapest, in Ungheria, in condizioni preoccupanti per il rispetto dei diritti umani, a seguito di
un’accusa controversa su una ipotetica aggressione a due estremisti di destra. A conferma di ciò, risulta grave che la giovane italiana sia stata condotta in tribunale con mani e piedi legati e una sorta di guinzaglio. Un comportamento che rappresenta una chiara violazione dei fondamentali principi democratici e dei diritti umani”, spiegano i democratici, che esprimono “la ferma condanna per le modalità con le quali è stata fino a ora condotta la detenzione di Ilaria Salis nonché piena solidarietà alla stessa cittadina italiana e alla sua famiglia, auspicando una celere risoluzione della vicenda nel rispetto del diritto a un processo equo e dei principi garantiti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”.
Da qui la risoluzione per impegnare la giunta “ad attivarsi nei confronti del governo nazionale affinché siano celermente intensificati gli sforzi diplomatici per garantire un trattamento dignitoso e giusto per Ilaria Salis, inclusa la detenzione agli arresti domiciliari in attesa della conclusione del processo, nonché la richiesta di un’indagine approfondita sulle circostanze del suo arresto, e chiedere sempre al governo di sollecitare l’intervento delle istituzioni internazionali europee al fine di monitorare da vicino la situazione e garantire il rispetto dei diritti umani secondo quanto disposto dal diritto europeo e internazionale”.
(Luca Molinari)