Come ottenere i permessi retribuiti per le visite mediche e gli esami, come attestare una gravidanza a rischio, quali sono le regole su orari lavorativi e mansioni, quando è possibile ottenere un provvedimento di interdizione, chi ha diritto al congedo di maternità e a quello parentale, all’indennità giornaliera e ai permessi e ai riposi per l’allattamento. Tante domande che trovano le risposte nel nuovo vademecum sui diritti delle lavoratrici in maternità.
Il documento è stato presentato in mattinata, nella sede dell’Assemblea legislativa, dalla consigliera regionale di Parità, Sonia Alvisi, e dal direttore dell’Ispettorato interregionale del lavoro, Stefano Marconi. All’incontro era presente anche la responsabile del servizio Prevenzione collettiva e sanità pubblica dell’assessorato regionale alle Politiche per la salute, Adriana Giannini.
Un progetto che, appunto, vede coinvolti l’Ispettorato interregionale del lavoro (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Veneto) e la consigliera di Parità dell’Emilia-Romagna, con la collaborazione del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, del Servizio sanitario dell’Emilia-Romagna e delle consigliere al Lavoro (rete delle consigliere di Parità in Italia).
Marconi ha spiegato che in Emilia-Romagna ogni anno sono circa 8.500 le autorizzazioni all’astensione dal lavoro, rimarcando che nel 2018 a seguito dell’attività di controllo a tutela delle lavoratrici sono state accertate 38 violazioni riconducibili alla mancata fruizione di congedi, riposi, permessi legati alla gestazione o alle cure dei figli, oltre all’omessa erogazione dei trattamenti economici per le assenze. Ha poi evidenziato che le inosservanze, rispetto al 2017, risultano comunque in calo del 37 per cento.
Alvisi, nel rilevare che l’Italia è fanalino di coda in Europa sulle nascite, ha ribadito l’importanza di prevedere degli strumenti per informare le madri lavoratrici sui loro diritti, spiegando poi, sullo stesso tema, che verrà realizzato un prontuario anche per i datori di lavoro.
Giannini ha invece riferito della particolare attenzione che l’assessorato regionale rivolge a queste tematiche, rivelando anche che il pieghevole verrà allegato alla cartella di gravidanza distribuita dalle aziende sanitarie alle partorienti.
(Cristian Casali)