Parità, diritti e partecipazione

No in commissione a risoluzione Castaldini (Fi) su cristiani discriminati nel mondo

Nella risoluzione della consigliera la condanna delle persecuzioni e l’istituzione di un intergruppo assembleare a tutela della libertà religiosa dei cristiani nel mondo. Per Pd ed ER Coraggiosa necessario un momento di confronto e ascolto per approfondire i termini del problema

La Commissione Parità presieduta da Federico Amico ha respinto la risoluzione presentata da Valentina Castaldini (Forza Italia) che condanna ogni persecuzione ai danni dei cristiani nel mondo.

La consigliera forzista, nell’atto di indirizzo politico, chiede anche l’istituzione di un “Intergruppo assembleare ‘Tutela della libertà religiosa dei cristiani nel mondo”, con l’obiettivo di monitorare il rispetto dei diritti umani e garantire la libertà religiosa nonché di mettere in atto iniziative politiche volte a contribuire al dialogo fra le diverse culture e religioni.

Particolarmente impressionanti i dati riportati dalla consigliera bolognese per supportare l’impegno formulato nei confronti della Giunta. Secondo World Watch List e Porte Aperte Onlus, infatti, sono oltre 340 milioni i cristiani perseguitati nel mondo a causa della propria fede, tanto da risultare la comunità più colpita al mondo. Fra i Paesi dove la violenza è più marcata va sicuramente annoverata la Nigeria (ma sono otto fra le prime dieci le nazioni africane dove si perseguono le persone perché professano la religione cattolica) dove dall’ottobre 2019 al settembre 2020 sono stati oltre 4.500 i fedeli uccisi con un egual numero di attacchi registrati a edifici di culto. A queste cifre impressionanti si devono aggiungere oltre 4 mila arresti di cristiani senza processo e quasi duemila le persone rapite.

Oltre ai primi due impegni, Castaldini, chiede “il massimo supporto e collaborazione all’intergruppo parlamentare per la Tutela della libertà religiosa dei cristiani nel mondo per valutare e avviare una campagna comunicativa rivolta al grande pubblico, alla società civile e alle potenziali vittime di crimini d’odio religiosi sul tema e del contrasto ad esso” oltre al potenziamento del Centro regionale sulle discriminazioni per orientare le attività a tutela delle vittime di comportamenti e situazioni discriminatorie per motivi religiosi”.

Roberta Mori (Pd) trova il tema “drammaticamente importante, soprattutto per l’approccio che ha la Regione Emilia-Romagna verso tutte le discriminazioni di questo tipo”. Mori propone poi di anticipare la costituzione dell’Intergruppo con una o più audizioni di rappresentanti di Porte Aperte e altri soggetti similari per approfondire la gravità dei numeri denunciati e inquadrare meglio il tema, riconoscendo le persecuzioni attuate sui cristiani ma affermando il diritto di tutte le religioni a non essere discriminate. “Senza questo passaggio fondamentale, specifica la consigliera reggiana, la risoluzione proposta rischia di essere un intervento spot su cui non ci sentiamo di convergere”.

Valentina Stragliati (Lega) si sofferma sulla drammaticità dei dati posti all’attenzione. “Anche con il mio lavoro -specifica la consigliera leghista- sono più volte venuta a contatto con episodi di violenza del tutto gratuiti e inspiegabili portati avanti da giovani di diverse confessioni religiose che, anche nei nostri territori, pongono in essere preoccupanti atti di attacco e profanazione di chiese e altri luoghi di culto cristiani”.

Simone Pelloni (Lega) chiede alla maggioranza eguale attenzione su questo tema “rispetto alle giustissime prese di posizione contro l’inspiegabile carcerazione di Patrick Zacki”. Pelloni, sulla richiesta di audizione avanzata dal Pd, rileva poi come “ci sarebbe stato tutto il tempo di proporre specifici emendamenti per adattare questo atto politico ed è un peccato se non si arriverà a un voto favorevole unanime”.

Francesca Maletti (Pd) trova che “la questione dei cristiani perseguitati è oggettiva, così come sono innumerevoli le discriminazioni che avvengono nel mondo per questioni religiose. Poiché non esistono vari livelli di gravità su questi temi, occorre dare un segnale e per farlo credo sia imprescindibile un percorso di ascolto e approfondimento per elaborare il metodo più idoneo nell’affrontare il problema. Ogni accusa di mancato impegno in merito è assolutamente pretestuosa”.

Infine, per Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini) la risoluzione “è un punto di partenza che va accompagnata da uno specifico percorso di approfondimento”.

Prima della votazione finale, il Presidente della Commissione Parità Federico Amico ha comunque garantito l’impegno per svolgere una o più audizioni sul tema delle persone discriminate in virtù della religione professata.

(Luca Boccaletti)

 

 

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