Governo locale e legalità

Pd-Avs-M5S-Civici con de Pascale: “Individuare soluzioni alternative al trasferimento di giovani detenuti nelle carceri di Bologna e Parma”

Lo chiede una risoluzione a prima firma della democratica Simona Lembi: “Sostenere la proposta del Comune di Bologna volta alla creazione di una rete tra le città sedi di istituti penitenziari”

Individuare soluzioni alternative al trasferimento di giovani detenuti nelle carceri di Bologna e Parma.

Con una risoluzione Simona Lembi (Pd), prima firmataria, Barbara Lori (Pd), Paolo Calvano (Pd), Lorenzo Casadei (M5s), Vincenzo Paldino (Civici con De Pascale), Simona Larghetti (Avs), chiedono alla Regione di individuare soluzioni alternative al trasferimento di 50 giovani detenuti in una sezione della Casa Circondariale di Bologna, per rispondere in maniera più adeguata alle esigenze educative e di recupero.

“La Casa Circondariale Rocco D’Amato di Bologna è attualmente soggetta a un sovraffollamento particolarmente grave, con un numero di detenuti che ha ormai superato le 850 unità, a fronte di una capienza regolamentare fissata a 507 posti, una situazione che incide profondamente sulla gestione quotidiana dell’istituto, riduce le possibilità di accesso alle attività trattamentali e rende estremamente difficoltosa l’organizzazione dei servizi essenziali. Per far spazio ai 50 giovani adulti in carico alla giustizia minorile, è già stata liberata una sezione della Casa Circondariale di Bologna, trasferendo i reclusi adulti dell’alta sicurezza, 29 dei quali alla Casa Circondariale di Parma, peggiorando le condizioni detentive dei detenuti già presenti, oltre che appesantire la mole di necessità sanitarie e di personale ASL”. I consiglieri e le consigliere spiegano che “la suddetta operazione di trasferimento riguarda detenuti maggiorenni tra i 21 e i 25 anni alcuni dei quali con percorsi di detenzione già segnati da difficoltà di socializzazione, prevede la loro collocazione in una sezione separata dell’istituto penitenziario per adulti, che, per struttura, non presenta condizioni adeguate al percorso di reinserimento, né le necessarie tutele in materia di trattamento penitenziario differenziato – inoltre, continuano – la scelta di destinare temporaneamente tutti i giovani detenuti a un’unica struttura, anziché distribuirli, in raccordo con le autorità locali, tra istituti penitenziari meno affollati, appare irragionevole e contraria ai principi di buona gestione del sistema penitenziario”.

Alla luce di quanto emerso, i consiglieri impegnano la giunta ad “individuare soluzioni alternative al trasferimento dei giovani detenuti, che rispondano in maniera più adeguata alle esigenze educative e di recupero dei giovani adulti nei contesti penitenziari; a sostenere la proposta del Comune di Bologna volta alla creazione di una rete tra le città sedi di istituti penitenziari; a sollecitare il Governo e le istituzioni competenti per la creazione di nuove comunità per minori e giovani adulti, come i Centri Educativi Comunitari (CEC), e ad altre strutture alternative in grado di offrire percorsi riabilitativi efficaci e ridurre il ricorso alla detenzione carceraria; a verificare presso la Casa Circondariale Rocco D’Amato se sono garantiti i servizi sanitari di base previsti dal Servizio Sanitario Regionale; a monitorare l’attuazione del trasferimento temporaneo alla Dozza, valutando l’adeguatezza del riassetto organizzativo e a garantire, tramite il Garante regionale dei detenuti, un monitoraggio della situazione interna alla Casa Circondariale di Parma”.

(Giorgia Tisselli)

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