È stata un successo la serata dedicata alla vita di Daoud Nassar organizzata dall’Assemblea legislativa, con il patrocinio del Comune di Bologna, dell’Arcidiocesi di Bologna e dell’Università di Bologna, per celebrare l’11 settembre all’insegna della pace.
Un pubblico folto e attento, molti i giovani, ha ascoltato la testimonianza di pace di Nassar, 46 anni, cristiano palestinese, leader della non-violenza nel suo Paese grazie all’originale programma “Tenda delle Nazioni”, avviato nella fattoria di famiglia presso Betlemme per promuovere la tolleranza e il dialogo nei territori interessati dalle tensioni tra palestinesi e israeliani. Ha fatto gli onori di casa, Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa. Presenti anche Romano Prodi (ex premier ed ex presidente Commissione europea) Gian Luca Galletti (ex ministro dell’Ambiente) e Maurizio Marchesini (già presidente Confindustria regionale) oltre a Matteo Lepore (assessore Comune Bologna), Chiara Elefante (prorettore vicario Università Bologna), don Marco Bonfiglioli (parroco di Calderara di Reno) e don Massimo Ruggiano (Vicario episcopale per la carità), in rappresentanza delle istituzioni patrocinanti.
“L’11 settembre è una data simbolo di alcune delle più grandi tragedie del secondo dopoguerra: dal golpe di Pinochet in Cile all’attentato alle Torri Gemelle di New York. Il tema di come vivere nel rispetto dell’altro e in pace interroga le nostre coscienze. Per questo l’Assemblea legislativa ha pensato di celebrare la ricorrenza dando voce a un autentico costruttore di pace” sottolinea la presidente Saliera aprendo la serata.
“Si può resistere ai soprusi in modo creativo e continuando a credere nella giustizia. Si possono difendere i propri diritti senza diventare vittime, senza odiare, senza diventare nemici e praticando la non violenza. La pace si costruisce attraverso l’esempio, con fede, amore e speranza”. Questo il messaggio di Daoud Nassar, che da oltre 28 anni resiste ai tentativi di confisca della fattoria di famiglia, in Palestina, da parte del governo israeliano. Una resistenza pacifica e creativa che ha trasformato la fattoria in un luogo di incontro e dialogo internazionale, la Tenda delle Nazioni, aperto a tutti coloro, a partire da palestinesi ed ebrei, che condividono l’idea della non-violenza e vogliono essere costruttori di pace. “Nel 2018 più di 10 mila persone hanno visitato la fattoria- racconta Nassar. Questo ci spinge a una nuova sfida: realizzare una scuola che funga da centro educativo e motivazionale”.
Per Maurizio Marchesini (già presidente Confindustria regionale), fautore dell’incontro pubblico, “Nassar è un vero pacifista che combatte ogni giorno per la pace con le armi della non-violenza, dimostrando con il proprio esempio che l’odio non può vincere”. L’assessore Lepore, nel ricordare come Bologna sia città del dialogo e per la pace – cita, fra vari esempi, l’esperienza della Scuola di pace di Monte Sole – esprime l’auspicio che la serata possa fungere anche “da assunzione di impegno da parte delle istituzioni”. Gli fa eco il prorettore Elefante: “L’Università è luogo del dialogo e del confronto e contribuisce alla costruzione di una comunità di pace”. Nel portare il saluto del Cardinale Zuppi, don Massimo Ruggiano ammonisce: “Dobbiamo essere pace per realizzarla e trasformare l’odio in amore. Ci vuole un nuovo umanesimo: motivare l’altro lo spinge ad attingere alle sue risorse profonde”. Sposta l’attenzione sul piano politico Romano Prodi: “Ogni esempio virtuoso di costruzione di pace dal basso è importante per tenere viva la speranza che possa cessare presto il conflitto israelo-palestinese. La soluzione politica, però, non può che passare attraverso l’unità dei palestinesi, non proprio a portata di mano”.
NOTA PER LE REDAZIONI: a seguire invieremo, senza montaggio, alcune immagini della serata e brevi dichiarazioni.
(Luca Govoni)