
L’attività della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati, guidata da Carlo Lucarelli, torna al centro di un’interrogazione alla giunta del consigliere di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri. Il consigliere evidenzia come “l’articolo 24 della legge regionale del 2008, ‘Norme in materia di politiche per le giovani generazioni’, preveda il costituirsi di un centro pubblico di presa in carico sul maltrattamento e sull’abuso dell’infanzia”.
Nella relazione 2017 della “Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati” – riporta il capogruppo di Fdi – risulta che siano state prese in carico 6 istanze per minori vittime di maltrattamenti fisici reiterati (1 caso) o violenze sessuali (5), nelle province di Reggio Emilia (4 casi), Modena (1 caso) e Ravenna (1 caso). Una delle istanze afferiva al completamento del percorso psicoterapeutico di tre ragazzi già aiutati dalla Fondazione, le altre riguardavano nuove situazioni. “Dai dati contenuti nella relazione- sottolinea il capogruppo di Fdi- emerge come i centri esistano nelle sole province di Reggio Emilia e Bologna”.
Dunque Tagliaferri interroga la giunta per sapere “quale giudizio intende esprimere sulle gravi lacune evidenziate dalla Fondazione emiliano-romagnola nei confronti della capacità operativa dei servizi pubblici di Neuropsichiatria Infantile nel prendere in carico, con l’assiduità necessaria, le piccole vittime di abuso sessuale; se sia vero che nelle sole province di Reggio Emilia e Bologna siano costituiti i centri previsti dalla legge regionale; quali siano i dati, suddivisi per provincia e nazionalità, relativi alle vittime minori di maltrattamento fisico reiterato o abuso sessuale; infine, quali misure possano essere messe in atto dalla giunta regionale per rafforzare questi servizi, sicuramente più essenziali alla comunità, solo per citare un esempio, rispetto alle antenne della Rete Ready”.
(Margherita Giacchi)