Il tema della parità retributiva e previdenziale è al centro di un’interrogazione di Giulia Gibertoni (Movimento 5 stelle). La consigliera chiede alla Regione quali siano le azioni messe in atto per eliminare il gap esistente tra stipendi di donne e uomini visto che ancora oggi in tutta Europa le prime subiscono una forte discriminazione; guadagnano di meno, hanno ruoli e responsabilità peggiori e spesso godono di contratti precari. “In Emilia-Romagna,” spiega la consigliera, “nonostante la produzione legislativa tenda a tutelare il lavoro delle donne, la forbice tra gli stipendi oscilla anche oltre il 20 per cento” e, a livello europeo, il divario pensionistico è in media del 40 per cento.
Sarebbe opportuno che l’Emilia-Romagna si raffronti anche in sede di conferenza Stato-Regioni per sostenere una retribuzione oraria minima fissata per legge come già avviene in altri paesi europei, fa notare Gibertoni, che suggerisce inoltre di “avviare tutte quelle misure necessarie per contrastare ex ante e a monte il gap retributivo – come, ad esempio, misure premiali per le aziende”. Bisognerebbe “intensificare le attività volte a favorire la partecipazione delle donne al mercato del lavoro- continua la consigliera- attività che aiutino anche a conciliare i tempi di vita e di lavoro”.
Infine tra le richieste di Gibertoni quella di sensibilizzare i datori di lavoro del territorio affinché si impegnino ad adottare modifiche all’organizzazione del tempo del lavoro. “Nessun lavoratore dovrebbe trovarsi in posizione di svantaggio rispetto alla generalità degli altri, o avere meno opportunità alla partecipazione alla vita o alle scelte aziendali, né avere accesso limitato ai meccanismi di avanzamento e progressione alla carriera” conclude la consigliera M5s.
(Francesca Mezzadri)