Imprese lavoro e turismo

Bando regionale sostegni: in commissione l’informativa dell’assessore Corsini

L’Assessore a mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo, commercio Andrea Corsini illustra il bando da oltre 13 milioni di euro che verrà gestito da Unioncamere

Tredici milioni e 350mila euro. E’ questo l’ammontare complessivo delle risorse che la Regione mette a bando attraverso Unioncamere quale misura di sostegno per le categorie di imprese in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria da Covid.

Nell’informativa svolta negli odierni lavori della commissione assembleare Politiche Economiche presieduta da Manuela Rontini, l’Assessore a mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo e commercio Andrea Corsini ha chiarito che 9 milioni e 350mila euro provengono dal bilancio statale con il decreto-legge del 22 marzo scorso, a cui si aggiungono 4 milioni regionali stanziati con la legge regionale del 6 aprile per i ristori alle imprese che esercitano attività di ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto, di gelateria e pasticceria, di ristorazione su treni e navi e di fornitura di pasti preparati (catering per eventi). “Un sostegno -ha sottolineato l’assessore al turismo e commercio- che non pretende di essere esaustivo, ma che vuole essere un ausilio per un momento molto difficile che tutti noi ci auguriamo possa essere alle nostre spalle”.

Il bando, aperto dallo scorso 12 maggio e con scadenza il prossimo 4 giugno, “mira -specifica l’Assessore Corsini- a fornire uno specifico ristoro parziale e una tantum alle categorie individuate dalla Regione Emilia-Romagna che versano in situazione di difficoltà economica a causa dell’emergenza sanitaria in atto e delle limitazioni all’attività derivanti dalle Misure di mitigazione del rischio Covid”.

Sette sono le misure in cui si divide il bando con relativo riparto delle risorse a disposizione:

1)     Ristori ai gestori di discoteche e sale da ballo 3.000.000
2)     Ristori alle imprese che esercitano l’attività di commercio su area pubblica nelle fiere e l’attività di ristorazione ambulante. 1.000.000
3)     Risorse alle imprese che esercitano attività di spettacolo viaggiante 1.000.000
4)     Ristori alle imprese che esercitano l’attività di gelateria, pasticceria e altre attività da asporto e ristorazione 4.000.000
5)     Ristori ai gestori di palestre 2.000.000
6)     Ristori alle imprese che operano nel settore cinematografico 1.000.000
7)     Ristori alle imprese culturali 1.350.000

Per accedere al bando, i soggetti economici richiedenti devono avere sede legale o unità locale in regione, essere attivi alla data di presentazione della domanda, in situazione di regolarità contributiva e non in stato di difficoltà alla data del 31 dicembre 2019. Per tutte e sette le misure destinatarie dell’intervento, poi, deve essere acclarato il calo di fatturato di almeno il 20% rispetto all’anno 2019.

Per quanto riguarda l’istruttoria delle domande, verrà svolta anche in questa occasione da Unioncamere che dovrà effettuare le verifiche di sussistenza dei requisiti, stilare l’elenco delle domande ammissibili e disporre la concessione e liquidazione del contributo.

In fase di dibattito, Silvia Piccinini (M5S) ha chiesto maggiore attenzione al mondo della danza che, “non essendo adeguatamente normato, viene associato indebitamente al mondo dello sport e ciò determina l’inevitabile di tutta una serie di realtà. Per questo, in caso di economie di scala, chiedo che si possa organizzare un ulteriore intervento per questo settore”.

Valentina Castaldini (Fi), invece, si augura che questa “sia l’ultima carrellata del genere che vediamo, in quanto è tempo di passare dalle politiche passive a quelle attive per lavoro e imprese”. In pratica, la consigliera auspica che il dibattito possa virare quanto prima sulle leve che si vogliono adottare per incentivare e sostenere il mercato.

Anche Federico Amico (ER Coraggiosa) si augura di poter andare oltre la logica del ristoro e auspica “che l’assestamento di Bilancio che la Regione dovrà affrontare nel prossimo luglio sia l’occasione giusta per effettuare il tanto agognato cambio di marcia”. Il consigliere reggiano ha poi chiesto un’attenzione particolare “a tutte quelle realtà, soprattutto nel settore culturale e spettacolare, che non hanno una forma di impresa e quindi non sono intercettate dal sistema delle Camere di Commercio”.

Michele Facci (Lega) nel criticare i tempi dell’informativa “che arrivano ben dopo l’approvazione della Legge sui contributi regionali e con i bandi già aperti da svariati giorni”, pone l’attenzione sulla regolarità contributiva delle imprese se vogliono poporsi per i ristori. “In un momento di grande difficoltà come quello originato dal Covid, infatti, proprio l’estrema difficoltà in cui si sono trovate molte realtà ha portato a non essere in regola con il Durc, soprattutto se consideriamo l’esiguità delle cifre messe a disposizione”.

Di tenore diametralmente opposto l’intervento di Palma Costi (Pd) per la quale “è comunque importante avere un quadro della situazione anche se i bandi sono aperti già da qualche giorno”. Per quanto concerne la regolarità contributiva quale requisito per accedere ai bandi, Costi ritiene sia imprescindibile in un aiuto concesso ad un’impresa che deve generare lavoro”.

Il dibattito è stato poi chiuso da Marco Lisei (Fratelli d’Italia) che ha rimarcato come “ci avrebbe fatto piacere partecipare preventivamente all’individuazione dei criteri dei vari bandi”. Per il capogruppo di Fratelli d’Italia, poi, le risorse sono particolarmente esigue soprattutto se si considera che sono indirizzate alle categorie tra le più colpite dalla pandemia. Sul tema del Durc, infine, Lisei propone che le somme messe a disposizione dai bandi attualmente aperti possano essere destinate proprio alla regolarizzazione delle posizioni contributive anomale generate dalla crisi originata dal Covid.

In fase di replica, anche l’assessore Andrea Corsini non vede l’ora si possa tornare a parlare di politiche di programmazione per abbandonare la logica del ristoro, “anche se nel futuro saremo chiamati a gestirne ulteriori altri derivanti da importanti fondi statali che dovranno essere gestiti dalle Regioni”.

(Luca Boccaletti)

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