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Economia. Baruffi in commissione: fondi europei per sostenere sviluppo e coesione sociale

Informativa in commissione Economia sui fondi europei. La presidente Manuela Rontini: questi incontri servono per dare strumenti di comprensione e di lavoro. Ampio dibattito fra le forze politiche

Usare le risorse europee (Recovery fund e altri fondi) per sostenere le priorità del programma di mandato della Giunta e quelli previsti dal Patto per il lavoro e per il clima: ovvero politiche per l’occupazione, sanità, transizione ecologica e impegno per colmare le varie forme di divario. Saranno questi i capisaldi dell’attività della Regione Emilia-Romagna in materia di Programmazione Fondi Europei 2021-2027 e Next Generation EU e più in generale nell’uso di tutti le risorse europee che arriveranno nei prossimi tempi.

Una prima informativa sul tema è stata data oggi, nel corso della commissione Economia presieduta da Manuela Rontini, da Davide Baruffi, sottosegretario alla Presidenza della Giunta.

“Anche se la crisi di governo ha creato una situazione oggettiva di stallo, ci sembra giusto fornire a tutti i consiglieri strumenti di riflessione e conoscenza per dare il loro contributo: questo è il senso della riunione odierna della Commissione”, spiega la Presidente Rontini che ricorda come un ordine del giorno a prima firma della consigliera Lia Montalti (Pd), approvato quale collegato al Bilancio di previsione della Regione, preveda la collaborazione tra Assemblea e Giunta nelle politiche inerenti ai fondi europei.

Nel suo intervento Baruffi ha ricordato come il governo Conte non avesse ancora coinvolto le Regioni nella predisposizione dei progetti legati all’uso dei fondi del Recovery plan, auspicando un impegno immediato in tal senso da parte del nuovo esecutivo. Alla luce di questo, Baruffi ha rilanciato l’allarme che l’Italia non riesca a spendere nei tempi previsti i fondi del Recovery plan, invitando tutti i soggetti interessati a operare per ottenere un risultato positivo che, per essere tale, non può prescindere da un ruolo centrale e da protagonista delle Regioni.

Per quanto riguarda la Regione Emilia-Romagna, il Sottosegretario assicura circa il coinvolgimento dell’Assemblea legislativa e dei corpi intermedi nell’utilizzo dei fondi europei. L’obiettivo, infatti, è approvare i Programmi operativi regionali (POR) entro giugno 2021.

Le parole del Sottosegretario Baruffi hanno raccolto il sostegno di Palma Costi (Pd) anche lei attenta a sottolineare come le Regioni e gli Enti Locali debbano essere coinvolti nella realizzazione dei piani nazionali riguardanti i fondi europei. La consigliera ha invitato a tenere presente il necessario impegno per le politiche di genere e un equilibrio fra le diverse aree regionali in cui procedere all’investimento dei fondi europei, in modo da aiutare le zone più fragili, e ha chiesto un forte coinvolgimento dell’Assemblea legislativa nella relazione paritetica con la Giunta. Sulla stessa linea Antonio Mumolo (Pd) che ha invitato a valorizzare le politiche di inclusione sociale.

Dal canto suo Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) ha ricordato la necessità di sostenere politiche per il lavoro che tengano conto dei drammatici numeri dell’economia, come ricordato non più tardi di ieri dai vertici di Unioncamere nel corso di un’audizione in Commissione. “Dobbiamo avere molta attenzione al drammatico dato della disoccupazione femminile che è molto aumentato”, spiega Amico, che fra le priorità ha inserito anche il sostegno al sistema socio-sanitario quale strumento per ricostruire la coesione sociale.

Netta la posizione di Silvia Zamboni (Europa Verde) che ha ribadito l’importanza di indirizzare i fondi europei verso politiche per una transizione ecologica, a favore delle fonti energetiche rinnovabili e a favore dell’occupazione femminile e giovanile (“Questo perché- spiega Zamboni- proprio in questi giorni abbiamo avuto conferma di tre cose preoccupanti: calo del Pil, Emilia-Romagna come area più inquinata d’Europa e calo dell’occupazione femminile e giovanile”), mentre Lia Montalti (Pd) ha ribadito tutte le criticità derivanti dal mancato coinvolgimento delle Regioni nei piani europei. “In un quadro di questo tipo, dove si vogliono incentivare le politiche pubbliche, Regioni e Enti Locali vanno coinvolti: speriamo che con il cambio di governo si faccia un ragionamento sull’efficienza della governance di gestione del Recovery Plan”, spiegala la consigliera Dem.

Dalle fila del centrodestra è intervenuto Stefano Bargi (Lega), che ha ricordato gli effetti devastanti del Coronavirus sulla nostra economia: “Dobbiamo tenerne conto quando facciamo le programmazioni dei fondi europei”, spiega il leghista, che domanda: “La Regione Veneto ha già presentato oltre 400 pagine di progetti: come mai l’Emilia-Romagna, che è sempre prima in tutto, almeno questa è la narrazione, non ha ancora presentato nulla?”.

 

 

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