La Regione istituisca la “Emilia-Romagna wedding valley” e metta “in atto strategie con il fine di promuovere l’attrattività nazionale e internazionale dell’Emilia-Romagna quale luogo privilegiato nel quale celebrare e festeggiare il matrimonio”.
È l’impegno chiesto alla giunta, con una risoluzione, dalla capogruppo di Forza Italia, Valentina Castaldini, considerando che la regione “presenta un substrato di aziende di altissimo livello operanti nel settore dell’accoglienza, della ristorazione, della moda, dell’intrattenimento e dei servizi”.
Dopo aver mostrato i dati del turismo internazionale, degli arrivi e della spesa media in Italia (15 milioni di arrivi e 1.500 dollari di spesa media nel 2021 contro i 1.300 del 2020), la consigliera scrive che la pandemia in Emilia-Romagna ha fatto perdere quasi la metà dei turisti del 2019 (da 40 milioni a 22) facendo rilevare picchi in estate, soprattutto sula riviera adriatica, e cali in primavera.
La spesa media per un matrimonio al nord è di 22.000 euro, mentre al sud arriva a 30.000. “Dai dati diffusi dall’Osservatorio italiano del destination wedding tourism – afferma Castaldini – il giro d’affari del 2019, ultimo anno pre covid, è stato di 500 milioni di euro per circa 10.000 matrimoni, e per il 2022 c’è la speranza che possa essere l’anno della rinascita dopo due anni di stop forzato”.
La consigliera di Fi ritiene che si debba creare una infrastruttura promozionale per sostenere la filiera del wedding, sviluppare il brand “Emilia-Romagna wedding valley”, promuovere in modo intersettoriale per porre il matrimonio come “centrale in una strategia di valorizzazione del territorio”, generare flussi di arrivi di turisti con eventi di promo-commercializzazione, favorire la comunicazione di location, chef, comunicatori di eventi con valore di prodotto turistico al fine di valorizzare la regione come location ideale per i matrimoni, comunicare, quindi, “le infrastrutture e i servizi presenti in Emilia-Romagna quali attrattori privilegiati di grandi matrimoni sia di livello nazionale che internazionale”.
(Gianfranco Salvatori)



