Inclusione sociale, lotta alle diseguaglianze di genere incentivando le assunzioni femminili, protagonismo delle nuove generazioni premiando progetti pubblici a loro vantaggio e sostenendo le imprese giovanili, aumento dell’occupazione, impegno per le zone svantaggiate del territorio regionale, lotta al cambiamento climatico, contrasto al divario digitale, tutela della costa emiliano-romagnola e della zona del Po. Attenzione alla collaborazione tra pubblico e privato, al coinvolgimento delle parti sociali, del terzo settore e del volontariato. Poi ancora: decarbonizzazione e sostegno alla mobilità sostenibile.
Al via il dibattito in Assemblea legislativa sulle proposte di utilizzo e riparto dei Fondi strutturali europei (“Adozione del Programma Regionale FSE+ dell’Emilia-Romagna 2021-2027 e “Adozione del Programma Regionale FESR dell’Emilia-Romagna 2021-2027 in attuazione del REG.(CE)”) avanzate dalla Giunta: un pacchetto complessivo di misure da oltre 2 miliardi di euro i cui contenuti sono stati illustrati dal Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Davide Baruffi.
“E’ una quantità di risorse molto più ampia, fino ai due terzi in più, rispetto al precedente settennato. Sono risorse che le Istituzioni comunitarie mettono in campo contro la crisi prodotta dalla pandemia. Per una Regione fortemente europeista come l’Emilia-Romagna -spiega Baruffi- si tratta di una scelta molto importante. Vogliamo operare sulla doppia transizione, ecologia e digitale, e il contrasto alle diseguaglianze. Vogliamo portare a un eccellente sviluppo tutta l’Emilia-Romagna e non solo una parte, vogliamo trattenere cervelli e talenti. Come ha detto più volte il presidente Bonaccini, le transizioni non sono mai neutre, noi dobbiamo operare per un’allocazione democratica delle risorse”.
Scorrendo obiettivi e voci di bilancio si evidenzia una grande attenzione all’Appennino e al basso ferrarese, con l’obiettivo di fare politiche fortemente inclusive con grande attenzione a restituire alle zone interne, specie quelle montane, importanti risorse finanziarie. La Regione punta al contrasto del dissesto idrogeologico e al potenziamento del sistema dei tecnopoli, in primo luogo quello di Bologna.
Per quanto riguarda il fondo Fse, c’è grande impegno su una serie di priorità quali le misure per favorire e migliorare l’occupazione, l’istruzione e la formazione, temi su cui c’è il 50% di impegno dei fondi.
L’illustrazione del Sottosegretario Baruffi ha dato il via al dibattito fra i Gruppi assembleari.
“Ci sono obiettivi importanti, speriamo che non siano solo l’ennesimo spot a cui non seguono risultati per i cittadini”, spiega Marco Mastacchi (Rete Civica), che invita a intensificare gli interventi sulle aree interne e le aree montane, dove i servizi sono insufficienti e la mobilità è difficile: “Bisogna intervenire per tempo su strade, ponti e viadotti e non solo dopo le disgrazie. Così come -spiega Mastacchi- bisogna tutelare fiumi e invasi, serve un impegno sul controllo della fauna selvaggia per tutelare i cittadini e gli automobilisti, riducendo gli incidenti. Occorre contrastare lo spopolamento della montagna investendo risorse e sostenendo chi vi resta a vivere”.
Per Emiliano Occhi (Lega) servono interventi sul tema energia per affrontare il “caro bolletta”: “Siamo vittime delle scelte sbagliate fatte in materia di produzione energetica e non possiamo essere legati all’importazione di energia dall’estero, perché chi non ha sovranità energetica non ha sovranità nazionale. Per questo dobbiamo utilizzare tutte le energie rinnovabile, non solo quelle tradizionali come eolico e fotovoltaico. Questi punti sono alla base dell’ordine del giorno che ho presentato”.
Lia Montalti (Pd) ha elogiato in primo luogo il metodo, segnato da un grande confronto, che ha portato alla gestione dell’intera programmazione con il coinvolgimento di tutte le Commissione assembleari e delle parti sociali interessate. “Questo fa sì che oggi siamo tutti consapevoli di quello di cui discutiamo: partiamo con la spinta giusta e -sottolinea Montalti- capiamo la vastità di ciò che abbiamo davanti”. Montalti ha anche sottolineato i grandi risultati della precedente programmazione dei fondi europei e le positive ricadute sul territorio. E nel prossimo settennato avremo molte risorse in più, potendo così puntare a maggiore efficacia: abbiamo rilevanti responsabilità legate alle nostre scelte. Così come è importante il patto per la semplificazione a cui si sta lavorando”.
“Ogni volta che sento parlare il collega Occhi sulla transizione ecologica mi persuado di essere dalla parte giusta. Per avere sovranità energetica non si può essere investire sul metano, ma potenziare le comunità energetiche”, spiega Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle), che proprio a sostegno delle comunità energetiche ha presentato un ordine del giorno. La pentastellata ha sottolineato anche l’importanza di sostenere la transizione energetica delle imprese energivore in modo da affrontare i temi legati alla qualità dell’aria e la necessità di aumentare il numero di colonnine per la ricarica dei mezzi che vanno a energia elettrica.
Per la consigliera di Europa Verde Silvia Zamboni è “positivo il ‘pacchetto’ legato a decarbonizzazione e qualità dell’ambiente ed è giusto lavorare per la transizione energetica, ma ci vuole coerenza. Quello che si dice va fatto, evitando che in un documento si dica una cosa e in un altro una cosa diversa”. Zamboni ha presentato e illustrato alcuni odg che, fra gli altri, hanno l’obiettivo di valorizzare anche dal punto di vista energetico i distretti industriali e di potenziare il ruolo delle Regioni nella gestione del Pnrr. Dalla consigliera Zamboni è venuto un secco ‘no’ a ogni ipotesi di ritorno al nucleare
Netta la posizione di Igor Taruffi (ER Coraggiosa) che ricorda come “stiamo parlando di ingenti risorse ed è positivo che se ne usino parte per abbattere le rette dei nidi, una scelta che è in continuità con la storia della nostra Regione, in quanto è una forma di sostegno alle famiglie”. Taruffi ha elogiato l’impegno per le politiche per la formazione e l’occupazione: “Oggi la crisi che attanaglia la nostra economia impone interventi a sostegno del lavoro. Dobbiamo evitare che anche in questa terra ci siano forme di sfruttamento come abbiamo visto nel settore della logistica”.
Giulia Pigoni (Lista Bonaccini) ha sottolineato l’importanza dei progetti “per la cura del territorio e il sostegno alla piccole medie imprese: stiamo assistendo a una svolta storica, a un impegno importante. Condivido quanto detto da Confindustria Emilia-Romagna, che ha sottolineato l’impegno della Regione nel destinare a questi obiettivi anche risorse proprie”. Pigoni ha sottolineato anche l’importanza di sostenere le politiche di genere, di tutelare i territori, di contrastare le diseguaglianze, di snellire la burocrazia e di inserire i giovani nel mondo del lavoro trattenendo e attraendo talenti.
(Luca Molinari)