Imprese lavoro e turismo

Economia. In commissione informativa assessore Costi su fondo regionale per il microcredito

“Correttivi per un migliore utilizzo del fondo”. Domande e richieste di chiarimento da Iotti (Pd), Delmonte (Ln) e Bertani (M5s)

Si è tenuta in commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, l’informativa dell’assessore alle Attività produttive, Palma Costi, sull’andamento della gestione del fondo regionale per il microcredito e sulle proposte di modifica in merito ad alcuni requisiti d’accesso.

Dal 15 marzo al 12 luglio – ha evidenziato l’assessore – sono state presentate 21 pratiche per un importo complessivo richiesto di 297mila euro: 8 sono state erogate (importo complessivo pari a 108mila euro) o sono in fase di istruttoria (per un importo di 105mila euro), 5 sono state respinte (70mila euro la richiesta) e una è stata ritirata dal richiedente.

Per quanto riguarda le proposte di modifica relative ad alcuni requisiti d’accesso al fondo, un tecnico della Regione ha spiegato come siano state suggerite dal Comitato consultivo delle professioni e dal soggetto gestore e siano finalizzate al migliore utilizzo del fondo. Tre le proposte. Una riguarda il requisito di avvio attività: viene eliminato il riferimento ad almeno un anno e lasciato solo quello che fissa un arco temporale non superiore ai 5 anni. La seconda proposta riguarda le soglie massime di fatturato annuo richiesto: per i professionisti, non oltre i 100mila euro (prima andava dai 15mila ai 70mila), mentre per le imprese individuali o i lavoratori autonomi non oltre 200mila euro (prima andava dai 15mila ai 100mila). Infine, la terza proposta concerne l’importo dei finanziamenti: da 5mila a 25mila euro (prima la soglia massima era di 15mila euro).

Massimo Iotti (Pd) ha espresso condivisione per le modifiche proposte e ha chiesto se sia utile l’inserimento fra i beneficiari dei contribuiti di società fra professionisti, suggerendo di puntare più sull’aggregazione di appartenenti a una qualche associazione.

Il tecnico ha risposto che ogni singolo professionista appartenente a un’associazione può presentare domanda, indipendentemente da ciò che intende fare l’associazione nel suo complesso.

Gabriele Delmonte (Ln) ha domandato quali siano le cause di inammissibilità delle richieste respinte e se i costi per l’apertura della pratica, che ammontano all’8% su un contributo minimo di 5mila euro, possano costituire un disincentivo alla presentazione della domanda.

Il tecnico ha sottolineato che le cause di inammissibilità riguardano per lo più il requisito temporale di almeno un anno di attività da parte del richiedente, motivo per cui se ne propone l’eliminazione, e che i costi per la presentazione della pratica non rappresentano un ostacolo.

Andrea Bertani (M5s) ha espresso soddisfazione per le modifiche, giudicandole in linea con alcune sue proposte avanzate in fase di costituzione del fondo e di predisposizione del regolamento per renderlo operativo, e ha domandato quanto sia conosciuto il fondo per il microcredito, se sia prevista una sorta di affiancamento per i richiedenti e quale sia il loro settore di attività.

Il tecnico ha risposto che, per diffondere la conoscenza dei bandi relativi al fondo, si stanno avviando svariate iniziative informative, anche presso le Camere di commercio. Inoltre, ha precisato che il regolamento applicativo del fondo prevede un affiancamento, da uno a tre anni, che va dalla presentazione della domanda alla redazione del business plan al sostegno nella fase di avvio dell’attività. Infine, ha chiarito che la maggioranza dei soggetti richiedenti opera nel settore dell’artigianato e ha richiesto contributi per effettuare investimenti. Sono poche, invece, le richieste provenienti da liberi professionisti e dal mondo degli atipici.

Ha chiuso il dibattito la presidente Serri, che, dando appuntamento ai consiglieri per un prossimo incontro di ulteriore verifica sulla gestione e sull’efficacia del fondo, ha espresso il proprio apprezzamento per il metodo seguito dalla Giunta di apportare correttivi in corso d’opera a uno strumento utile per sostenere la crescita economica e generare opportunità di lavoro.

(Luca Govoni)

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