Imprese lavoro e turismo

Mastacchi (Rete civica): far conoscere le misure di contrasto al sovraindebitamento

Una risoluzione impegna la giunta ad avviare progetti condivisi con la istituzioni per nuovi canali di collaborazione e di risanamento con la possibilità di percorsi che durino almeno 5 anni, in aiuto a cittadini, imprese e agricoltori che oggi soffrono anche a causa dell’alluvione

Divulgare le misure per prevenire e contrastare gli squilibri economici che causano sovraindebitamento o insolvenza.

È l’obiettivo di una risoluzione con cui Marco Mastacchi, capogruppo di Rete civica, impegna la Regione a intervenire su questo tema delicato. Il consigliere scrive che il problema riguarda “cittadini, imprese agricole, aziende e professionisti”. Vanno avviati “progetti condivisi con le diverse istituzioni, enti pubblici e privati preposti alla lotta all’usura e al risanamento del tessuto produttivo e valoriale, per individuare, oltre ai tradizionali sistemi di finanziamento, nuovi canali collaborativi lungo un percorso quinquennale, per reperire quella liquidità e quelle professionalità indispensabili alla sopravvivenza dei soggetti più vulnerabili e delle aziende ora duramente colpite, considerando l’innegabile importanza strategica che, nel processo di risanamento di un’impresa e nel percorso del suo reinserimento nel circuito economico attuale, riveste l’apporto di strategie di salvataggio e nuova finanza”.

Dopo l’alluvione, sostiene Mastacchi, anche se “non si è ancora registrata un’esplosione di insolvenze aziendali, considerata la temporaneità degli interventi previsti, appare altamente probabile che si concretizzi un aumento del rischio di solvibilità legato alla progressiva riduzione dei sostegni economici”. Secondo il consigliere “è assolutamente indispensabile instaurare una collaborazione sinergica tra imprese e istituzioni volta a prevenire le difficoltà economiche e finanziarie” offrendo “piani di risanamento lungo un percorso di almeno 5 anni, prima che queste difficoltà si concretizzino in una crisi irreversibile”. Va fatta conoscere la legge 3 del 2012 e quella regionale 28 del 2019, perché “l’accesso agli istituti di composizione della crisi, presso gli Organismi di composizione della crisi costituiti negli Ordini locali dei commercialisti e degli avvocati e presso la Camera di Commercio Industria Agricoltura (CCIIAA), dimostrano un utilizzo numericamente limitato di tali procedure, sia da parte dei privati sia da parte delle aziende, a seguito della limitata conoscenza degli strumenti offerti dal nuovo CCII, in particolare per le imprese”.

(Gianfranco Salvatori)

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