È stata presenta la relazione sullo stato d’attuazione dei Programmi regionali Fesr e Fse+ 2021-2027 e del Complemento di Programmazione per lo Sviluppo Rurale del Piano Strategico della PAC 2023-2027.
Il documento è stato illustrato, in commissione Politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini, dal sottosegretario alla Presidenza della giunta, Davide Baruffi. La presidente Rontini ha sottolineato l’utilità “di aggiornare la commissione sullo stato dell’arte per poter trasferire sui territori la situazione dei fondi e dei bandi. Le slide restituiscono un quadro aggiornato utile a nostro lavoro. La commissione si riunirà di nuovo per un incontro sulla programmazione dei fondi Fesr, Fse+ e Feasr (agricoltura)”.
Dalle opposizioni sono venute critiche sulla complessità per accedere ai bandi da parte di imprese non strutturate, sul rischio che i fondi vengano usati per le attività ordinarie della Regione e sul poco tempo avuto per studiare questo complesso e articolato documento.
Baruffi ha quindi presentato lo stato di Attuazione dei programmi regionali Fesr e Fse plus 2021-2017 oltre a quelli legati al Piano di sviluppo rurale 2023-2027. “Lavoriamo per mettere a terra la maggior quantità di risorse, con la flessibilità che ci consente di adeguare la complementarità che i programmi devono avere con il Pnrr. La Regione ha fatto della programmazione un elemento qualificante” ha esordito il sottosegretario.
Le risorse prevedono un miliardo di euro per il Fesr, 1 miliardo per il Fse+ e altri 913 milioni per il Psr 2023-2017 (dopo i 408 stanziati per il biennio transitorio). Ogni fondo viene erogato in base a priorità definite.
BANDI FESR. La Regione, ha continuato Baruffi, sta preparando il terzo calendario di programmazione bandi. Il Programma europeo di sviluppo regionale FESR conta su un totale di 184,2 milioni dedicati a professioni, start up innovative, nuove imprese femminili, comunità energetiche, riqualificazione energetica di edifici pubblici e imprese, rafforzamento dell’ecosistema di ricerca e innovazione di tecnopoli e cluster.
Il secondo calendario di bandi vede risorse per 276 milioni: sviluppo digitale e cultura, innovazione delle imprese, mobilità ciclabile dolce, supporto agli Enti locali. Questo calendario è stato integrato con 44,7 milioni per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e per la lotta al dissesto idrogeologico. Una terza ipotesi di calendario vede risorse per 17 milioni: sostegno all’innovazione, investimenti nelle imprese culturali e creative, infrastrutture verdi urbane e periurbane, conservazione della biodiversità, innovazione sociale e sviluppo delle Comunità energetiche regionali.
In sintesi, i calendari dei bandi vedono 1.448 progetti presentati, con risorse allocate per oltre 515 milioni.
Il primo bando chiuso riguarda la transizione digitale (800 domande presentate, ammesse 702, con un investimento totale di 133 milioni) per cultura, turismo, commercio, cooperative, filiere, artigiani e altri settori.
FSE+ 2021-2027. Riguarda, fra gli altri, tirocini, formazione Its e Fts, spettacoli dal vivo e cinema; fra le misure nuove attivate il nido 0-3 anni. In totale i tre calendari Fse+ vedono 43 bandi, con 708 operazioni e 302 milioni di risorse allocate.
PSR 2021-2022. Nel biennio transitorio 2021-2022 c’erano risorse per quasi 410 milioni. La Regione è stata la prima a varare i bandi: oggi mancano solo 10 milioni per scongiurare il disimpegno, perché finora sono stati concessi 265 milioni sui 291 previsti dal bando. La Pac 2023-2027 vede nuovi bandi, partiti già nel 2022, per 78 milioni (la parte del leone la fanno produzione integrata e biologico). Già partito il bando per marzo con due misure per la competitività delle imprese, con 20,4 milioni destinati a montagna e zone svantaggiate.
I TRE BANDI. Fesr 2021-2027: 30 bandi, 515 milioni allocati, 1.448 progetti presentati e 702 approvati; Fes+: 40 avvisi, 302 milioni allocati, 718 operazioni approvate e 10mila persone coinvolte; sviluppo rurale (Feasr): 14 bandi, 177 milioni allocati. “Sono state mobilitate un terzo delle risorse totali” ha scandito Baruffi.
Agende trasformative urbane per sviluppo sostenibile e strategie per montagna e aree interne. Approvate le prime Atus. Per la Regione ci sono 4 aree strategiche: via Emilia, la costa, la bassa pianura con il Po e l’Appennino. La dotazione di risorse per le Atu tra Fesr e Fse+ è di 24 milioni (su un totale di 109 milioni).
STRATEGIA AREE MONTANE E INTERNE. L’obiettivo era la conferma di aree pilota e lo sviluppo di una strategia di tutto l’Appennino per il contrasto agli squilibri territoriali. Restano fuori la Val Trebbia e la Val Tidone e l’Appennino bolognese, “ma partendo dalle dotazioni del governo, cercheremo di non tagliare fuori nessuno dalla nostra programmazione” ha rassicurato il sottosegretario Baruffi.
Secondo Emiliano Occhi (Lega) “sul Fesr sembra che ci sia una grande partecipazione, con richieste superiori ai fondi. Ma da territori, aziende agricole meno strutturate ed enti di gestione emerge la difficoltà nel preparare la documentazione. La giunta ha ricevuto richieste di semplificazione? Partecipano solo i soggetti più strutturati?”.
Valentina Castaldini (Forza Italia) ha chiesto “quanti di questi fondi sono stati dirottati per coprire l’attività ordinaria? Da mesi, anche per il della deficit sanità, tutti gli assessori assicurano di garantire tutti i servizi garantiti l’anno precedente. Temo che i fondi straordinari invece che essere spesi in sette anni possano essere collocati vicino alle elezioni 2025. È importante dire quali di queste risorse saranno usate come fondi ordinari”.
Michele Facci (Lega), infine, ha sottolineato che “se avessimo conosciuto prima questi dati, avremmo sfruttato meglio le competenze dei tecnici con osservazioni più pertinenti”.
Davide Baruffi ha replicato che “le informazioni presentate sono aggiornate a stamattina. Il lavoro è in itinere, il monitoraggio è in corso d’opera. Possiamo darci un altro appuntamento quando si parlerà delle strategie territoriali per una verifica su progetti, risorse impiegate e su come modulare i prossimi bandi. Oggi, ad esempio, per il Fesr è stato presentato solo il capitolo sulla transizione digitale, che è già chiuso. Tutto il sistema sta accedendo alle risorse. Se ci sono 150 progetti su 700 di imprese culturali e creative vuol dire che abbiamo parlato anche ai piccoli. Partecipare ai bandi non è mai semplice. Il sostegno a consulenze e filiere è nella logica di rendere più accessibile ciò che lo è di meno. Non bisogna confondere la velocità di programmazione con la capacità di spesa”.
(Gianfranco Salvatori)