Cosa pensa la Regione della mancata applicazione del superbonus edilizio 110% da parte del Comune di Bologna?
A chiederlo, in un’interrogazione a risposta orale trattata nell’odierna seduta della Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità presieduta da Stefano Caliandro, è la consigliera Valentina Castaldini (Fi), la quale ricorda come “il superbonus consenta di svolgere lavori di miglioramento energetico con un contributo del 110% da parte dello Stato purché l’edificio interessato dai lavori di efficientamento aumenti di due classi energetiche”.
Il regolamento edilizio del Comune di Bologna, però, ha introdotto la necessità di raggiungere classi A1 o superiori e per l’esponente di Forza Italia si tratta di un controsenso, “visto che sicuramente gli edifici degli anni ’50 o ’60 non riuscirebbero a raggiungere tali livelli di efficienza energetica. I proprietari delle abitazioni bolognesi, in pratica, non usufruiranno del superbonus in virtù di un regolamento che è stato osteggiato dalla stragrande parte dei corpi intermedi della città”.
L’Assessore alla montagna, aree interne, programmazione territoriale, pari opportunità Barbara Lori, in fase di risposta, ha chiarito non solo il perimetro del provvedimento nazionale recepito anche dalla normativa regionale, ma ha ricordato la totale autonomia dei Comuni nell’attuazione dei Piani Urbanistici Generali e dei relativi regolamenti edilizi.
“Da parte della Regione- ha specificato Lori- posso solo ricordare che il Consiglio comunale di Bologna mi consta abbia preso atto della discrasia tra le norme nazionali e un preciso articolo del Regolamento edilizio, disponendo la sospensione dello stesso fino a quando non scadranno i termini per la presentazione delle domande di accesso al superbonus. Parallelamente, poi, è stato aperto un tavolo tecnico di confronto con le categorie interessate da cui emergerà l’interpretazione finale per tale regolamento”.
Valentina Castaldini, in attesa di leggere in dettaglio le risposte fornite, si è dichiarata scontenta per quanto riguarda il regolamento edilizio del Comune di Bologna, anche se vede di buon occhio quella che “pare essere un’azione di sollecitazione della Regione nei confronti dell’amministrazione felsinea”.