Parere favorevole in Commissione Territorio (presieduta da Stefano Caliandro) all’atto di indirizzo che adegua le direttive regionali sugli interventi strutturali in zone sismiche alle lingue guida nazionali. Il testo, che si inserisce in un’ottica di semplificazione e snellimento delle pratiche sismiche, ha trovato il sì di Pd e Lista Bonaccini e l’astensione della Lega. L’atto si allinea infatti al decreto legge Sblocca cantieri” che riorganizza gli interventi in zone sismiche in tre categorie: gli interventi strutturali (soggetti ad autorizzazione), gli interventi di rilevanza (per cui è richiesto il deposito, una procedura che permette di iniziare subito i lavori con la possibilità di essere poi sottoposti a un controllo successivo) e gli interventi privi di rilevanza (non richiedono autorizzazione né deposito). Questo, spiega la Giunta, si unisce alla ridefinizione dei valori di accelerazione del sito e alla disciplina delle riparazioni e interventi locali (cioè quei piccoli interventi che non hanno conseguenze sulla struttura edificio) e porterà alla netta riduzione delle pratiche sismiche soggette ad autorizzazione: una semplificazione, discussa insieme a tecnici e ingegneri strutturali, che sgraverà di lavoro superfluo gli uffici di Comuni e Unioni. “L’Emilia-Romagna era già avanti rispetto alle linee guida del Ministero e questo adeguamento si inserisce in una strada già tracciata”, ha commentato il vicepresidente della commissione Emiliano Occhi (Lega), che però ha segnalato alcune criticità. “Rimane però il tema dell’applicazione delle leggi negli uffici tecnici sui territori, non possiamo ignorare che spesso c’è discrepanza da un ufficio all’altro. Così aumentano solo costi,procedure e tempi, che aggravano il lavoro dei nostri professionisti. La rinascita dell’edilizia deve passare inevitabilmente anche attraverso l’applicazione omogenea e non discrezionale dei regolamenti.” Sull’importanza di mettere in pratica gli interventi di semplificazione messi in campo dalla Regione concorda anche Andrea Costa (Partito democratico): “Forse le Unioni possono essere il luogo dove trovare interpretazioni comuni e condivise in materie come questa. Possono diventare la cabina di regia e motore di una nuova visione urbanistica e di sviluppo dei territori”. ”