Approvata in Assemblea legislativa regionale una risoluzione Pd-Sel, prima firmataria Valentina Ravaioli (Pd), con il voto anche di Ln, Fi e Fdi e l’astensione M5s, che chiede alla Giunta di attivarsi nei confronti del Governo per garantire “al fondo per l’editoria una capienza, per gli anni 2014 e 2015, tale da coprire le quote di contributo a cui le testate coinvolte hanno legittimamente diritto”. Nel documento si afferma inoltre l’esigenza di avviare una riforma generale del settore, “tesa a garantire il necessario pluralismo dell’informazione, a partire da un quadro normativo chiaro e certo dei contributi pubblici destinati alle testate edite da cooperative di giornalisti ed associazioni no profit”. Ciò dovrà avvenire, è scritto nell’atto approvato dall’Aula, di concerto con le organizzazioni di categoria editoriali, giornalistiche, poligrafiche e della distribuzione.
Illustrata da Gianni Bessi (Pd) e sostenuta in Aula dagli interventi di Massimo Iotti e Giorgio Pruccoli (Pd), e da Alan Fabbri (Ln), la risoluzione sottolinea come i vari governi nazionali che si sono succeduti negli ultimi sette anni abbiano “ripetutamente diminuito l’entità del fondo per l’editoria, passato da 506 milioni a 48 milioni di euro”. Ciò sta provocando ripercussioni particolarmente gravi in Emilia-Romagna, dove “la stampa locale quotidiana e periodica riveste un ruolo centrale per il pluralismo dell’informazione, per la democrazia, per la copertura delle notizie in aree geografiche e realtà sociali non toccate dall’informazione prodotta dai grandi media nazionali e per il controllo da parte dei cittadini dell’operato delle pubbliche amministrazioni e degli enti locali, oltre a rappresentare una realtà estremamente significativa dal punto di vista occupazionale”.
Il consigliere Pruccoli ha annunciato l’intenzione di presentare una proposta di legge regionale sull’editoria e la comunicazione locale, che verrà innanzitutto sottoposta al confronto con i soggetti interessati.
L’Assemblea ha invece respinto (a favore M5s, contrari Pd, Sel, Ln, Fi e Fdi) una risoluzione presentata da Gian Luca Sassi, primo firmatario, Raffaella Sensoli e Andrea Bertani, consiglieri M5s, che chiedeva alla Giunta di agire per l’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria, investendo piuttosto nel “Fondo per la mobilità e la riqualificazione professionale dei giornalisti”, previsto dalla Legge 62/2001. Presentando il documento in Aula, Sassi ha sottolineato come “il finanziamento pubblico ai giornali costa oltre 80 milioni di euro l’anno, a cui si aggiunge il paradosso per cui a beneficiare maggiormente dei contributi indiretti sono i giornali a più alta tiratura e non le pubblicazioni no profit”. Secondo i consiglieri M5s, è necessario “superare l’attuale modello di finanziamento pubblico con una nuova normativa che affronti i conflitti di interesse e gli intrecci tra politica, economia ed informazione, e assicurando condizioni di autonomia ed indipendenza ai giornalisti”.
(rg)