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Elezioni politiche del 25 settembre 2022: entra in vigore la par condicio

Ecco le linee applicative della normativa nazionale (articolo 9 della legge 28/2000) stilate dall’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta e dal Servizio Informazione dell’Assemblea

L’ingresso in periodo elettorale comporta il rispetto della normativa nazionale sulla par condicio (legge 28/2000), con limitazioni anche per l’attività di comunicazione istituzionale degli Enti e delle amministrazioni pubbliche.

Il prossimo 25 settembre si vota infatti per le elezioni politiche nazionali, il rinnovo del Parlamento.

Nel pomeriggio del 22 luglio il Corecom regionale ha inviato la comunicazione sull’avvio del periodo di rispetto della par condicio relativo al referendum a partire dal 21 luglio.

L’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta regionale e il Servizio Informazione dell’Assemblea legislativa hanno definito regole condivise per il rispetto della par condicio, anche sulla base di quanto fatto in precedenti tornate elettorali, dopo aver illustrato tali regole in Giunta e in Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa.

Riguardano tutte le strutture regionali che svolgono attività di comunicazione, comprese le Agenzie regionali e le Aziende sanitarie.

E partono dal parere positivo sulle linee applicative della normativa nazionale (articolo 9 della legge 28/2000) espresso dal presidente del Corecom il 28 marzo 2019.

L’obiettivo è quello di una comunicazione istituzionale corretta ed equilibrata, che tuteli il dovere di informare i cittadini e la società regionale sull’attività istituzionale dell’Ente garantendo imparzialità e non ingerenza rispetto alle elezioni politiche, e l’omogeneità di comportamento delle strutture di comunicazione di Giunta e Assemblea legislativa regionali, seguendo indicazioni condivise in un campo – l’applicazione della norma sulla par condicio – che continua a vedere una diffusa difformità di comportamenti da parte degli uffici stampa pubblici in tutto il Paese, dagli organi centrali agli enti territoriali.

In generale, occorre sottolineare come l’attività istituzionale dell’Ente non sia interessata dalla normativa sulla par condicio. Lo è solo l’attività di comunicazione istituzionale, sia quella interna rivolta a uffici e personale, sia quella esterna rivolta ai cittadini.

È poi vietato promuovere o sostenere candidati o partiti attraverso la comunicazione istituzionale dell’Ente, né amministratori ed eletti possono utilizzare le strutture della comunicazione per sostenere candidati o partiti.

Cosa cambia

Da parte dell’Agenzia di informazione della Giunta e del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa:

  • non verrà fatta comunicazione istituzionale – ovvero comunicati e attività multimediale – che riguardi direttamente o indirettamente eventuali candidati (assessori, consiglieri) alle elezioni, i partiti e le forze politiche in campo.
  • Dalla comunicazione istituzionale – ovvero comunicati e attività multimediale – saranno tassativamente esclusi temi, provvedimenti, progetti, confronti e qualsiasi tipo di iniziativa rientranti nel dibattito o nell’attualità politica che accompagnino la campagna elettorale.

L’attività di comunicazione istituzionale riguarderà:

– provvedimenti indispensabili per l’efficace assolvimento delle funzioni dell’Ente (atti della Giunta o dell’Ufficio di Presidenza, atti consiliari e ispettivi, convenzioni, progetti, approvazione e discussione Bilancio di Giunta e Assemblea legislativa, ecc.);

– atti per i quali è necessaria l’evidenza pubblica per non pregiudicarne l’efficacia amministrativa (bandi, gare, scadenze, presentazione di domande, concorsi, ecc.).

– sugli appuntamenti, esclusivamente istituzionali, come la formalizzazione di accordi di evidente interesse pubblico, eventi di particolare rilevanza, anche sociali e culturali, e ricorrenze ufficiali, nazionali e regionali.

In questi casi, verranno redatti comunicati impersonali, senza nomi e le sole cariche delle persone coinvolte, e senza dichiarazioni.

Verranno sospese le newsletter, le rubriche video e le trasmissioni televisive curate da Agenzia e Servizio Informazione.

Sul portale e sui profili social della Regione e dell’Assemblea legislativa le news saranno riportate in forma impersonale, senza la citazione di nomi, dichiarazioni, foto.

Si potranno fare conferenze stampa – ovviamente limitandone il numero ai casi di particolare interesse per i cittadini e i territori – la cui rendicontazione seguirà le regole sopra indicate, anche in questo caso mettendo in conto che i colleghi di tv, agenzie e giornali potranno riportare contenuti e interventi nel rispetto delle norme sulla par condicio.

Campagne di comunicazione

In generale, le campagne di comunicazione istituzionale della Regione e di tutte le strutture regionali vengono sospese. Potranno essere realizzate solo su misure indispensabili per l’efficace assolvimento delle funzioni dell’Ente, legate a scadenze temporali non procrastinabili, per le quali sia quindi necessaria la massima divulgazione possibile nei confronti di cittadini, utenti, società regionale, (esempi: misure di sanità pubblica, in particolare su attività di screening e prevenzione; scadenze e modalità di fruizione di servizi pubblici; bandi, gare, appalti; ecc.). Tali campagne dovranno ovviamente non includere slogan e proclami, così come dichiarazioni, citazioni, foto di singoli politici e/o amministratori. In esse verrà utilizzato il solo slogan della Regione e quelli eventualmente obbligatori, unitamente all’immagine coordinata dell’Ente, senza ricorrere però ai claim in essa previsti (a partire da ‘Emilia-Romagna, il futuro lo facciamo insieme’).

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