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Emergenza coronavirus. Gibertoni (M5s): test ai lavoratori che non possono usufruire del telelavoro

La pentastellata invita ad acquistare grandi quantità di kit diagnostici rapidi tramite il mercato elettronico della pubblica amministrazione

Acquistare in gran quantità kit rapidi per la diagnosi del coronavirus. E’ questo il suggerimento che lancia  Giulia Gibertoni (M5s) con un’interrogazione in cui spiega che per l’acquisto di 5 mila test rapidi tramite il mercato elettronico della pubblica amministrazione (Mepa) l’importo a base d’asta sarebbe pari a 90mila euro cioè 18euro a test. E’ facile supporre- scrive- che in fase di aggiudicazione si potrebbe risparmiare almeno il 50% rispetto alla stima dei costi per un test tradizionale”. Un invito che la consigliera rivolge all’esecutivo regionale per motivare la richiesta di “effettuare i test a tutti i lavoratori che non possono usufruire del telelavoro al fine di individuare i contagiati asintomatici, dando priorità a quelli più esposti e a tutte le persone che, a oggi, manifestano sintomi lievi ma sono lasciate in semplice quarantena”, questo, appunto, “tramite il potenziamento dei centri di analisi e l’acquisto di ingenti quantità di kit veloci e affidabili”. La pentastellata rimarca che “l’attuale procedura per effettuare un test può richiedere fino a 6 ore con un costo stimato di circa 30euro a tampone, con un impegno dei laboratori in termini di personale e tempo molto gravoso e con ritardi sui tempi di risposta per i tamponi urgenti”. E aggiunge: “Sono stati sviluppati molti kit diagnostici in grado di dare risposte istantanee e affidabili. Test diagnostici più rapidi che possono analizzare un numero maggiore di campioni contemporaneamente e danno un responso in tempi celeri con costi sensibilmente ridotti”. Con l’atto ispettivo la consigliera domanda anche “a che punto siano le forniture di mascherine Ffp2, da rinnovare giornalmente, a tutti quei lavoratori per i quali non è possibile in alcun modo attivare telelavoro”. Giulia Gibertoni, infine, chiede di “agire con immediatezza per incentivare il telelavoro in tutte le aziende pubbliche e private per i dipendenti che non svolgono mansioni manuali o a contatto con il pubblico e che quindi possono lavorare da casa”. “

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