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Emergenza coronavirus. Lega: sostenere il comparto agroalimentare

Dal Carroccio, nel denunciare in questa fase emergenziale la mancanza di manodopera nel settore, si chiede anche “la possibilità di impiegare i cittadini, idonei all’attività lavorativa, ai quali viene attualmente erogato il reddito di cittadinanza”

“Sostenere il comparto agroalimentare in questo momento di elevata criticità”. A chiederlo, con un’interrogazione rivolta al governo regionale, è la Lega (primo firmatario dell’atto Michele Facci). Il documento è stato sottoscritto anche da Matteo Rancan, Lucia Borgonzoni, Daniele Marchetti, Emiliano Occhi, Valentina Stragliati, Andrea Liverani, Matteo Montevecchi, Fabio Rainieri, Massimiliano Pompignoli, Stefano Bargi, Fabio Bergamini, Gabriele Delmonte, Simone Pelloni e Maura Catellani. L’attività agricola emiliano-romagnola, spiegano i quindici consiglieri, “è tra le più progredite d’Italia: il valore della produzione ha superato nel 2018 i 4,65miliardi”. Il dato positivo del settore, rimarcano poi i leghisti, “è stato determinato tuttavia solamente dal buon andamento del settore zootecnico, che ha compensato il calo delle coltivazioni: l’attività del settore delle coltivazioni rischia di essere ulteriormente compromessa per la difficoltà nel reperimento di manodopera stagionale a causa dell’emergenza coronavirus”. In questa fase, però, proseguono, “quello dell’agricoltura rappresenta un comparto assolutamente indispensabile e primario, che non solo non può essere fermato ma che deve essere necessariamente incentivato e supportato, per garantire alla comunità una totale continuità nella fornitura alimentare”. Occorrono quindi, sottolineano Facci e colleghi, “misure compensative, come richiesto dalle associazioni di categoria, l’introduzione di strumenti straordinari di flessibilità e semplificazione nella ricerca della manodopera”. Sono state suggerite, concludono, “diverse ipotesi di soluzione, come il prolungamento dei permessi di soggiorno per i lavoratori extracomunitari, l’introduzione di incentivi in grado di motivare il lavoratore senza occupazione, nel turismo o nel commercio, a passare dalla cassa integrazione in deroga a un impiego nel comparto agricolo, oltre alla possibilità di impiegare i cittadini, idonei all’attività lavorativa, ai quali viene attualmente erogato il reddito di cittadinanza”.

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