Sanità e welfare

Bilancio Regione: il dibattito sulle risorse aggiuntive per sanità e welfare

In commissione Sanità gli interventi dei consiglieri dei diversi schieramenti politici: dalle opposizioni critiche per l’aumento di tasse e imposte, dalla maggioranza apprezzamenti per un bilancio che mette in sicurezza i servizi, minacciati dai tagli statali

La commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Gian Carlo Muzzarelli, ha discusso ed espresso parere favorevole, a maggioranza, al bilancio di previsione della Regione per le annualità 2025-2027, compreso il Documento di economia e finanza regionale (Defr). Presenti gli assessori regionali Davide Baruffi, Massimo Fabi, Isabella Conti e Elena Mazzoni.

In cima alla lista delle priorità resta la tutela della sanità pubblica: anzitutto il tema della prevenzione, oltre a quello dell’offerta sanitaria, che dovrà essere sempre più appropriata (in base alle esigenze dell’utente); un impegno particolare, poi, per la riduzione degli sprechi economici e per la diminuzione dei tempi per esami e visite specialistiche. Programmate risorse per più di 10 miliardi di euro all’anno, per il periodo che va dal 2025 al 2027, sul fondo sanitario regionale. A questo si affianca un cospicuo finanziamento sul fondo per la non autosufficienza: con 85 milioni in più già nel 2025, altri 50 milioni tra il 2026 e il 2027, per un aumento triennale di risorse pari 135 milioni di euro. Risorse necessarie, dato che le persone non autosufficienti in Emilia-Romagna oggi sono 220mila e nei prossimi 20 anni potrebbero diventare, queste le stime, quasi 370mila. Già oggi l’Emilia-Romagna è la Regione con il fondo più consistente di tutta Italia: nel 2025 toccherà quasi i 570 milioni di euro. Confermati anche gli stanziamenti in tema di contrasto alla povertà previsti dal fondo sociale regionale.

“La sfida che abbiamo di fronte è alta, l’obiettivo è continuare a crescere insieme, continuare a dare risposte adeguate su sanità e welfare. Con questo bilancio dobbiamo mettere in sicurezza i valori della nostra comunità”, sottolinea il presidente Muzzarelli.

Ludovico Albasi (Partito democratico), sul Documento di economia e finanza regionale (Defr), parla di “scelte di bilancio responsabili; l’obiettivo è quello di puntare sempre più su un sistema sanitario forte e universalistico, partendo dalla medicina territoriale (compresa la telemedicina), con anche particolare attenzione al tema della prevenzione. Importante poi il coordinamento tra la sanità e il sociale; prevista la realizzazione, inoltre, di nuovi ospedali a Cesena, Carpi e Piacenza. Programmato, infine, lo stanziamento di nuove risorse sul welfare”.

Sempre sul Defr interviene Priamo Bocchi (Fratelli d’Italia): “Dobbiamo capire cosa non sta funzionando nel sistema sanitario regionale e dare risposte, a partire dalle liste d’attesa. Anche il rapporto con il privato va rivisto. C’è poi il problema del buco nei conti, con la conseguenza dell’aumento delle tasse; serve spendere meglio le risorse disponibili e serve rivedere la governance organizzativa”.

Sul bilancio previsionale entra nel merito Fabrizio Castellari (Partito democratico): “Si tratta di un progetto di bilancio solido, completo e duraturo, a partire dalla messa in sicurezza della sanità pubblica rispetto ai tagli statali e dal potenziamento dei servizi sulla non autosufficienza. L’obiettivo è quello di avere un sistema sanitario e un sistema sociale sempre più attenti ai territori, con prestazioni sempre più aderenti ai bisogni reali delle persone, a partire da quelle più deboli”.

Interviene poi Alessandro Aragona (Fratelli d’Italia): “Usciamo, con questo bilancio, da quella situazione di provvisorietà in cui eravamo piombati per scelte politiche di qualcuno. Serve programmare una nuova fase di politiche pubbliche, ma in questa legge di bilancio non c’è una riflessione sul tema dell’organizzazione del gigante burocratico rappresentato dalla Regione Emilia-Romagna. Partiamo dal buco di bilancio di 200 milioni sulla sanità pubblica che verrà appianato attraverso l’aumento dell’addizionale Irpef. Serviva un’analisi approfondita, si è invece optato per la scelta più semplice, quella di aumentare le tasse. Sulla pressione fiscale l’Emilia-Romagna deve essere attenzionata, anche l’Irap per le imprese sarà più alta, così come il bollo auto e i ticket sanitari”.

Francesco Sassone (Fratelli d’Italia): “Vogliamo, come opposizione, modificare questo progetto di bilancio, i numeri non sono chiari, abbiamo sentito dalla giunta dichiarazioni contrastanti e stiamo assistendo a un balletto di cifre. La risposta sembra essere quella dell’aumento delle tasse e delle imposte; dovremmo, invece, partire dal tema degli sprechi, èerché è importante razionalizzare ed efficientare la spesa. Riguardo a questo problema, la colpa non è certo del governo nazionale”.

Per Maria Costi (Partito democratico) “sulla sanità i numeri sono oggettivi: le risorse statali aggiuntive sono insufficienti. Da parte della Regione c’è, comunque, l’impegno a garantire servizi sanitari, e anche sociali, adeguati rispetto alle esigenze della popolazione. Inoltre, è importante il tema della prevenzione, così come quello della medicina di genere”.

Interviene Elena Ugolini (Rete civica): “Ci dite che per mettere in sicurezza la sanità e il welfare del sistema pubblico è stato necessario aumentare le tasse e le imposte del 30 per cento in tre anni, ma i fondi statali sono, rispetto al 2024, in aumento. Serve, quindi, maggiore chiarezza, a partire dalla questione del disavanzo. Viene da chiedersi se il buco in sanità verrà appianato o meno e ci domandiamo se ci saranno cambiamenti sulla qualità e sulla quantità delle prestazioni. Infine, serve più attenzione anche sul tema degli accreditamenti”.

Per Raffaele Donini (Partito democratico) “questa manovra cerca di avvicinare la forbice che esiste da anni tra i costi del sistema e i finanziamenti che lo Stato assicura alle Regioni, forbice che si è ampliata per il covid, per la crisi energetica ma anche per fattori positivi come quello dei farmaci innovativi. Con questo bilancio si delinea un nuovo modello organizzativo dei servizi. C’è attenzione alle criticità del sistema e bisogna efficientare là dove è possibile”.

Per Nicola Marcello (Fratelli d’Italia) “servono numeri precisi, da lì dobbiamo partire per migliorare il sistema, a partire dal problema delle liste d’attesa lunghe. Serve poi chiarezza sui rapporti tra pubblico e privato: il privato convenzionato è comunque pubblico perché il cittadino non paga. Va rilevato, poi, che nella città di Rimini non c’è ancora una casa di comunità. Preoccupante, inoltre, l’aumento degli incidenti sul lavoro”.

Giovanni Gordini (Civici con de Pascale): “Tema cruciale è quello dell’appropriatezza delle attività in sanità. È importante investire in modo adeguato le risorse disponibili ed è necessario parlare con i cittadini. Una parte del sistema va rivista e serve particolare attenzione sui diritti, a partire dal tema del fine vita”.

Per Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) “serve capire bene quale sia il progetto della giunta per la sanità regionale. Riguardo ai centri di assistenza e urgenza, per fare un esempio, ci sono problemi e servono chiarimenti su quello che sta uscendo attraverso i media. Anche rispetto al tema delle liste d’attesa lunghe vorremmo capire cosa si intende fare”.

Per Eleonora Proni (Partito democratico) “è importante che le politiche siano trasversali: dal tema sanità e welfare non sono slegati i temi della scuola, dell’ambiente, della legalità e della parità di genere. Serve poi rafforzare i legami con tutti quei soggetti attivi sui territori che si occupano di tutte queste tematiche. Abbiamo di fronte sfide importanti e serve avere in mente sempre la prospettiva, pensando a politiche di medio e lungo periodo”.

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(Cristian Casali)

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