Sanità e welfare

Pnrr: “In Emilia-Romagna i progetti saranno realizzati entro il 2026”

Le commissioni Bilancio, Economia e Sanità hanno fatto il punto sulle iniziative in sanità cofinanziate attraverso i fondi europei. Preoccupa l’aumento dell’inflazione: il costo delle materie prime ha ripercussioni sulle attività

Attuazione del Pnrr sulle politiche per la salute: l’Emilia-Romagna è a buon punto per centrare gli obiettivi da conseguire entro il 2026. Lo stato dell’arte è stato illustrato in una seduta congiunta delle commissioni Sanità, presieduta da Ottavia Soncini, Bilancio, presieduta da Massimiliano Pompignoli, e Economia, presieduta da Manuela Rontini.

Valentina Castaldini (Forza Italia) nel suo ruolo di coordinatrice del gruppo regionale di studio e ricerca sul Pnrr ha chiesto “un aggiornamento sullo stato di avanzamento dei progetti che, in base alle tempistiche stabilite per l’uso dei fondi Pnrr, dovranno essere conclusi entro il 2026”. “Sono stati stipulati i contratti con le imprese aggiudicatarie dei lavori?”, ha chiesto la consigliera, ricordando che “è fondamentale riuscire ad avere una mappatura chiara e capire le tempistiche e come le risorse sono state utilizzate”.  “La Regione Emilia-Romagna -ha sottolineato Castaldini- ha obiettivi molto ambiziosi tra cui quello di raggiungere il numero di 170 case della salute attive entro il 2030; per questo è necessario avere la certezza che le risorse vengano impiegate bene”.

L’assessore alla Sanità Raffaele Donini ha confermato che “in Emilia-Romagna i progetti saranno realizzati entro il 2026, data di scadenza per l’utilizzo dei fondi Pnrr”. Entrando nel dettaglio Donini ha precisato che “626 milioni saranno usati per sviluppare 85 interventi sulle case di comunità, 45 interventi sulle Centrali operative territoriali (Cot), interconnessioni con i Cot, messa in sicurezza sismica e rinnovo delle apparecchiature”. E ancora: “Per quanto riguarda le case di comunità, 27 sono in progettazione con appalto integrato, 32 contratti sono stati stipulati con cantieri da avviare nelle prossime settimane e 26 cantieri sono già stati avviati. Siamo tra le Regioni con maggiori avanzamenti di progettazioni e di cantieri e la possibilità di raggiungere l’obiettivo di concludere entro il 2026 è concreta. Molti dei nostri interventi insistono su case della salute già esistenti e quindi si tratta principalmente di ristrutturazioni e adeguamenti”. L’assessore ha poi precisato che a causa dei rincari dei prezzi nel 2022 mancano 48 milioni. Abbiamo chiesto adeguamenti del Piano e, in accordo coi territori, la possibilità di rimodulare gli interventi per starci dentro coi soldi disponibili. Se il governo metterà a disposizione i 48 milioni completeremo per stralci funzionali i progetti originari. Siamo comunque contrari, come indicato dal governo, a reperire queste risorse da quanto già impegnato per l’edilizia ospedaliera”. Donini ha infine sottolineato come l’Emilia-Romagna “abbia raggiunto ottimi risultati sull’assistenza domiciliare per gli over 65: per la nostra Regione l’obiettivo stabilito è raggiungere il 10,9% entro il 2026 e alla fine del 2022 eravamo già a quota 10,98%”.

Le relazioni di Castaldini e Donini hanno dato vita a un dibattito fra le forze politiche.

“Abbiamo aggiornato oggi il coordinamento fra le commissioni sul Pnrr in Emilia-Romagna come chiesto dalla coordinatrice Valentina Castaldini. Nel frattempo avevamo cercato di aggiornarci anche con il ministro competente, ma il rappresentante del governo non ha dato risposte alle nostre richieste: speriamo di avere riscontro perché vorremmo sapere qual è l’approccio del nuovo governo al Pnrr”, spiega la presidente della commissione Politiche economiche Manuela Rontini.

Nella veste di consigliera regionale di Forza Italia Castaldini ha commentato le parole di Donini. “In questo momento siamo chiamati a valutare provincia per provincia cosa accade: ho fatto esempi sulla provincia di Bologna su cui abbiamo a disposizione cifre importanti che però si scontrano con la realtà. Ci sono amministratori locali preoccupati per i ritardi nell’avvio dei lavori, e questo discorso vale per tutte le province. I dati -spiega-mi fanno essere molto preoccupata: siamo nel famoso collo di bottiglia, abbiamo bisogno di capire in maniera più capillare lo stato di avanzamento dei lavori”.

“La Missione 6 è la parte più importante di riforma del Sistema sanitario nazionale che discende dal Pnrr”, spiega Palma Costi (Pd) per la quale “si vuole convertire il nostro sistema a una domiciliarità spinta del sistema sanitario: quanto ci ha detto oggi l’assessore Donini contiene informazioni importanti da approfondire. Non dobbiamo dimenticare il fatto che l’aumento dell’inflazione ha ripercussioni sul Pnrr e allo stesso tempo sono contenta che tutti i progetti siano stati confermati sia per quanto riguarda l’erogazione dei servizi sia per quanto concerne la messa in sicurezza antisismica delle strutture”.

(Lucia Paci e Luca Molinari)

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