Ervin László, pianista e filosofo di origine ungherese, è stato insignito del “Premio Montale Fuori di Casa”, onorificenza dedicata alla memoria del poeta e Premio Nobel. La cerimonia è avvenuta nella Sala Guido Fanti dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna a Bologna. Nato a Budapest nel 1932, László è stato candidato due volte (2004 e 2005) al Premio Nobel per la pace, nel 2001 ha ricevuto il Goi Award e nel 2005 il Mandir of Peace Prize. Dopo la II Guerra Mondiale lasciò l’Ungheria e si trasferì negli Usa. Nel 1993, a seguito di una sua esperienza nel Club di Roma, fonda il Club di Budapest. È stato direttore dello United Nations Institute for Training and Reaserch, ed è attualmente consulente del Direttore Generale dell’Unesco oltre ad essere membro dell’Accademia ungherese delle scienze.
Emozionato, l’anziano filosofo ungherese ha sottolineato: “Oggi cominciamo finalmente a capire che la sfida per fronteggiare la crisi e le emergenze del nostro tempo non può prescindere dal promuovere l’evoluzione della coscienza che distinguerà sempre noi esseri umani dai robot e gli androidi di ultima generazione”.
A fare gli onori di casa la Presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti per la quale “Laslo è un autorevole studioso sia nel campo scientifico, sia in quello filosofico: il Premio Montale di cui oggi viene insignito ne conferma l’importanza e il valore: Làslò ci insegna come anche le nuove tecnologie debbano essere guidate dall’uomo, e non viceversa”.
“Il professore Laslo è una personalità di grande valore umano e intellettuale. Da anni la direzione generale dell’Assemblea legislativa ha introdotto un Piano del Benessere organizzativo integrato con azioni concrete che mettono al centro la persona, anche attraverso il connubio tra cultura, arte e scienza. Per noi – continua il Direttore Generale dell’Assemblea legislativa Leonardo Draghetti – è un onore poter collaborare con l’Associazione Percorsi e il Premio Montale”.
Presente alla cerimonia l’attore Alessandro Bergonzoni che nelle scorse edizioni è stato insignito dello stesso premio: “Laslo ci ha insegnato che esiste una coscienza collettiva, molto importante soprattutto in questo momento. Dobbiamo pensare all’Al, non come Intelligenza artificiale, ma come Amore Infinito”.
Per Adriana Beverini, presidente del Premio Montale “la sezione ‘In Limine’ che assegniamo al professor László prende ispirazione dall’omonima poesia di Eugenio Montale, che apre la raccolta ‘Ossi di Seppia’, alludendo ad un vento che porterà la salvezza”.
Dopo la consegna ufficiale del Premio, è stato il momento delle riflessioni di Carlo Ventura, consulente culturale del premio e docente di biologia molecolare all’Università di Bologna e Daniela Lucangeli, docente all’Università di Padova, moderati da Alice Lorgna del Premio Montale.
(Luca Molinari)