Energia Bologna. Facci (Gruppo misto-Mns): “Regione garantisca sicurezza ampliamento impianto Stogit di Minerbio”

Il progetto per l’ampliamento della capacità di stoccaggio di gas naturale dell’impianto Stogit di Minerbio (Bologna) al centro dell’interrogazione del consigliere regionale Michele Facci (Gruppo misto-Mns), che chiede alla Regione di effettuare tutte le verifiche necessarie a garantire la sicurezza della struttura, soprattutto riguardo la possibilità di eventi microsismici.

Il sito di stoccaggio di gas naturale di Minerbio è il maggiore d’Italia, uno dei principali in Europa, con un serbatoio capace di contenere circa 2,5 miliardi di metri cubi, che corrispondono al 25% dell’intera riserva nazionale. Negli anni scorsi, la società Stogit ha presentato un progetto per l’ampliamento della capacità di stoccaggio fino al 107%: un progetto che ha ricevuto il nulla osta del Ministero dell’Ambiente e che, a seguito del parere favorevole di Via, ha trovato il raggiungimento di un’intesa tra Regione e parti interessate.

“Il rischio dell’incremento di fenomeni di microsismicità, dovuti alla sovrappressione dell’impianto, è stato avanzato da numerosi tecnici ed esperti del settore- ha sottolineato Facci- i quali hanno fatto presente come lo stesso Ministero abbia previsto la possibilità di superamento della soglia limite della sismicità”. Il consigliere Mns ha evidenziato come il territorio di Minerbio sia già stato interessato dal sisma del 2012 e come, per questo, “l’annunciato progetto stia destando un rilevante e giustificabile allarme tra la popolazione”. Per Facci è dunque “necessario che la Regione Emilia-Romagna compia ogni intervento diretto a prevenire qualsivoglia pericolo per la pubblica incolumità”.

Il consigliere sovranista del Gruppo misto interroga dunque la Giunta per sapere se siano state effettuate “tutte le verifiche e le ricerche necessarie a garantire la sicurezza dell’impianto, con particolare riferimento alla possibilità di eventi microsismici” e se si “ritenga che il sistema di controllo della sovrappressione con il cosiddetto meccanismo a semaforo possa essere considerato idoneo a garantire la sicurezza generale dei cittadini e del territorio”. Chiede inoltre se la Regione abbia già acquisito il nuovo piano di emergenza esterna (PEE) e se abbia valutato l’opportunità di richiedere ulteriori interventi a prevenzione della pubblica incolumità, anche dal punto di vista delle misure compensative ambientali. Chiede inoltre di sapere quali siano gli enti regionali deputati al controllo e alla vigilanza riguardo l’impianto di Minerbio, “sia rispetto ai potenziali fenomeni sismici, sia rispetto all’impatto ambientale e ai fenomeni di inquinamento”.

(Giulia Paltrinieri)