Ambiente e territorio

Energia. Galli (Fi): no a obbligo registrazione impianti riscaldamento domestici a Catasto regionale impianti termici

In un’interrogazione il consigliere chiede alla Giunta di intervenire per evitare un aggravio di costi a carico di cittadini e artigiani

Andrea Galli (Fi)

Le prescrizioni relative alla gestione e al controllo degli impianti di riscaldamento domestici, in particolare l’obbligo di registrazione dell’impianto presso il Catasto regionale degli impianti termici (CRITER) entro il 31 dicembre 2019, sono oggetto di un’interrogazione presentata da Andra Galli (Fi), che punta il dito contro i costi a carico di cittadini e artigiani.

Secondo quanto riportato sul sito della Regione Emilia-Romagna – scrive il consigliere – l’obbligo di registrazione riguarda gli impianti di riscaldamento (caldaie, incluse quella a pellet, legna, etc) di potenza termica superiore a 5 kW, gli impianti di raffreddamento (aria condizionata) di potenza termica maggiore di 12 kW e gli impianti centralizzati di produzione di acqua calda sanitaria di qualunque potenza. In occasione del controllo obbligatorio di efficienza energetica dell’impianto e della conseguente registrazione al CRITER – spiega il forzista – viene rilasciato dal manutentore dell’impianto il “Bollino Calore pulito”, che ha un costo variabile calcolato in base alla potenza dell’impianto: per i piccoli impianti domestici, il costo è di 7 euro (+IVA al 10%) ogni 2 anni e aumenta fino a 100 euro per gli impianti di elevata potenza, come quelli condominiali, da ripartire fra i condomini. Il costo del “Bollino Calore pulito” – rimarca il capogruppo di Fi – rappresenta un’ulteriore spesa per i cittadini che devono già sostenere il costo della manutenzione dell’impianto, mediamente sui 100 euro annui.

Di qui l’iniziativa di Galli, che chiede alla Giunta regionale “se non ritenga che i dati raccolti attraverso la registrazione al CRITER potrebbero essere recuperati direttamente dalle ditte che svolgono le manutenzioni degli impianti, anche tramite le loro associazioni di categoria, creando in tal modo un unico registro senza oneri aggiuntivi per l’utente e per l’artigiano che effettua la manutenzione”. Domanda, inoltre, all’esecutivo regionale “se intenda intervenire nella direzione della proposta avanzata, eliminando l’obbligo di registrazione presso il sistema informativo CRITER”.

(Luca Govoni)

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