Governo locale e legalità

ENTI LOCALI BOLOGNA. NO IN COMMISSIONE BILANCIO A DUE PROGETTI DI LEGGE, UNO DI MARCHETTI (LN) L’ALTRO DI BIGNAMI (FI), DI MODIFICA DEL CIRCONDARIO IMOLESE

Marchetti (Ln): “Consentire a un singolo Comune il diritto di fuoriuscire”. Bignami (Fi): “Circondario è anomalia, diventi un’Unione comunale”. Poli (Pd): “Ente nato da adesione volontaria e unanime, va salvaguardato”

La commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, ha esaminato oggi due progetti di legge sul Nuovo Circondario imolese, uno presentato da Daniele Marchetti (Ln) l’altro da Galeazzo Bignami (Fi).

La proposta legislativa di Marchetti, composta da due articoli, era finalizzata a modificare la legge regionale istitutiva del Nuovo Circondario imolese per rimuovere dallo statuto dell’Ente il divieto che impedisce ai singoli Comuni di uscirne. “Non si chiede l’eliminazione del Circondario- ha spiegato Marchetti- ma semplicemente di prevedere una clausola di fuoriuscita per consentire a un Comune di scegliere una diversa collocazione istituzionale, espressione di volontà oggi preclusa”.

Per Roberto Poli (Pd), il percorso istituzionale compiuto per arrivare al Nuovo Circondario imolese “è stato lungo e ha visto i dieci Comuni aderenti eliminare volontariamente e progressivamente svariate forme di tipo associativo per arrivare, con deliberazione unanime, a un assetto istituzionale di gestione associata di ben 13 funzioni e corrispondenti servizi”. Il Circondario ha una precisa soggettività istituzionale, ha concluso, ma “non è un Ente chiuso o isolato, perché il tessuto connettivo è l’adesione volontaria e la cooperazione”.

Il voto sui singoli articoli del progetto di legge ha visto il sì della Ln e di Fi, il no del Pd e di Sel e l’astensione del M5s.

La proposta di legge regionale di Bignami (Fi), invece, aveva lo scopo di riconoscere il Nuovo Circondario imolese, a ogni effetto di legge, quale unione di Comuni, modificando in tal senso la legge vigente sul governo territoriale delle funzioni amministrative. In un momento in cui la politica è chiamata a semplificare, razionalizzare, sburocratizzare e riordinare, ha spiegato il capogruppo di Fi, “appare singolare che la Regione intenda continuare a mantenere in piedi una siffatta e speciale forma di cooperazione fra Comuni, in tutto e per tutto assimilabile a un’Unione comunale”.

Poli (Pd) ha ribadito come il Circondario nasca “dalla volontà unanime di dieci consigli comunali e rappresenti un’efficace forma di aggregazione istituzionale che, se modificata, rischierebbe di far regredire e non avanzare verso una maggiore cooperazione amministrativa”. In conclusione ha invitato le opposizioni a valutare “l’efficacia di battaglie politiche che, pur legittime, rischiano di avere ripercussioni negative per le comunità locali”.

Per Daniele Marchetti (Ln) “l’obiettivo non è eliminare il Circondario, ma renderlo più democratico, per cui il voto della Ln sulla proposta sarà di astensione”.

Fi e M5s hanno votato a favore dei due articoli del progetto di legge, Pd e Sel si sono espressi in modo contrario e la Ln si è astenuta.

(lg)

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