Daniele Marchetti (Ln) ha presentato una proposta di legge regionale finalizzata a modificare la legge regionale 6/2004 al fine di rimuovere il divieto, contenuto nello Statuto del Nuovo Circondario Imolese, che impedisce ai singoli comuni ((Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Castel Guelfo, Castel San Pietro Terme, Dozza, Fontanelice, Imola, Medicina e Mordano) di uscire dal Circondario stesso (la legge prevede che l’Ente può essere sciolto solo in caso di decisione unanime). La proposta, si legge nella relazione, intende “rimuovere questo divieto dal proprio Statuto e regolamentare le modalità di uscita, sanando quella che appare come una vessazione nei confronti dei Comuni facenti parte del Nuovo Circondario Imolese”.
Il progetto di legge si compone di due articoli, con misure di razionalizzazione della normativa regionale in materia di Autonomie locali contenute nella legge regionale n. 6 del 2004 (Riforma del sistema amministrativo regionale e locale. Unione europea e relazioni internazionali. Innovazione e semplificazione. Rapporti con l’università). L’articolo 1, in particolare, inserendo nell’articolo 23 della L.r. n. 6/04 un nuovo comma l-bis, introduce espressamente la facoltà per i Comuni di recedere dal Nuovo Circondario o disporne lo scioglimento “nei limiti e con le modalità stabiliti dallo Statuto” dello Circondario stesso. “La possibilità di recesso non viene lasciata all’assoluta discrezionalità di ciascun Ente, ma può essere esercitata soltanto in presenza dei presupposti e nel rispetto delle procedure definiti da un atto – lo Statuto – approvato concordemente da tutti i Consigli comunali”.
L’articolo 2 aggiunge invece all’articolo 26 della L.r. n. 6/04 un nuovo comma 4-bis, che fissa i principi cui deve attenersi la disciplina statuaria del recesso e scioglimento. Nel testo proposto si prevede infatti che lo Statuto del Nuovo Circondario definisce “le procedure per lo scioglimento e per il recesso da parte dei Comuni partecipanti con i relativi adempimenti, inclusa la definizione dei rapporti giuridici ed economici tra il Circondario ed il Comune uscente”. La disciplina del recesso contenuta nello Statuto deve comunque “garantire la continuità dello svolgimento delle funzioni e dei rapporti di lavoro del personale che presta servizio a qualsiasi titolo presso il Circondario” e deve altresì prevedere “l’obbligo per il Comune recedente di farsi carico delle quote residue dei prestiti eventualmente accesi dal Circondario”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
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