Le Unioni di Comuni – istituite per gestire in modo congiunto le funzioni e i servizi comunali allo scopo di accrescerne l’efficienza e l’efficacia a prescindere dalle dimensioni demografiche degli enti partecipanti – finiscono nel mirino di Marco Lisei (Fdi), che, in un question time discusso in Aula, riporta numerosi casi di fuoriuscite di Comuni, per svariati problemi di ordine amministrativo, da questi enti di secondo livello e di contenziosi legali tra Comuni aderenti e Unioni di appartenenza, in particolare nel bolognese. Il capogruppo di Fdi, ricordando come anche le Fusioni di Comuni, specie nell’ultima tornata referendaria consultiva, si siano rivelate “un vero e proprio fallimento politico”, punta il dito contro le politiche di riordino territoriale ed efficientamento amministrativo volute dalla Regione, che “stanno generando aumento di costi e crescenti disagi che si ripercuotono pesantemente sui servizi erogati ai cittadini”. Per questi motivi, Lisei chiede alla Giunta, in particolare, “di riferire sulla situazione paradossale di denaro pubblico utilizzato per pagare ingenti spese legali anziché venire impiegato per aumentare e migliorare i servizi offerti” e sollecita l’esecutivo regionale “a intervenire rapidamente per rivedere radicalmente il piano di riordino territoriale in atto”. L’assessore al Bilancio e riordino istituzionale, Paolo Calvano, risponde al consigliere riportando una serie di numeri. “Quando parliamo di Unioni di Comuni in Emilia-Romagna ci riferiamo a 275 amministrazioni coinvolte che, riferite alla popolazione, rappresentano il 58% di quella presente in regione. Essendo processi volontari, le fuoriuscite rientrano nella dinamica dei processi decisionali politici e amministrativi, oltretutto con un’incidenza molto bassa sul totale dei comuni aderenti”. Inoltre, spiega l’assessore, aver investito sulle Unioni ha significato “100 milioni di euro in più per il finanziamento dei servizi, di cui la metà (48,4 milioni) di provenienza statale, senza contare che sulle Unioni è stata costruita la strategia delle Aree interne che ad oggi mobilita 69 milioni di risorse e rappresenta un pilastro della nuova programmazione europea 2021-2027 e del Recovery fund”. Non mancano problemi e difficoltà – sottolinea Calvano – riguardo alle quale la Regione ha avviato, a sostegno delle Unioni, misure di monitoraggio puntuali, il controllo di gestione e la predisposizione di linee guida. In programma, inoltre, una revisione della legislazione regionale, da condividere con tutte le forze politiche, nonché un sostegno finanziario aggiuntivo a quelle Unioni che vogliano dotarsi di un Temporary manager che aiuti a superare i punti di debolezza e mettere a valore i punti di forza. Dura la replica di Lisei. “Le Unioni di Comuni sono drogate da un flusso di denaro pubblico che, però, non produce maggiori efficienze, finendo per connotare questi enti come generatori di costi aggiuntivi. Necessario, quindi, ripensare radicalmente il riordino territoriale”.
23 Settembre 2020
Enti locali. Unioni e Fusioni di Comuni, Lisei (Fdi): “la Regione ha fallito”
“Aumento di costi, contenziosi legali, disagi crescenti per i cittadini: il riordino territoriale voluto dalla Regione è fallito”. Assessore Calvano: “numeri Unioni fotografano realtà diversa: 275 amministrazioni coinvolte, 58% popolazione, 100 milioni in più per i servizi”
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23 Settembre 2020