Sì in Aula alla proposta di correttivo alla modalità di calcolo del canone Erp, che permetterà ai comuni di applicare uno sconto del 10% alle persone sole sul canone di affitto per gli alloggi dell’edilizia residenziale pubblica. Una misura pensata per non penalizzare eccessivamente, ad esempio, le persone sole con più di 65 anni, sulle quali si sono in particolar modo concentrati gli aumenti della quota mensile con l’introduzione del testo unico della disciplina Erp e del “canone oggettivo”. La delibera ha trovato il voto favorevole della maggioranza (Pd, SI e Prodi-Misto) e l’astensione delle opposizioni (M5s, Ln, FdI, FI e Misto-Mns). “Dal monitoraggio attuato- ha sottolineato il Partito democratico in Aula- questa modalità di calcolo ha penalizzato maggiormente determinati nuclei familiari (quelli composti da persone sole con oltre 65 anni), con benefici invece per le famiglie con disabili e minori a carico”. Secondo i consiglieri dem, questa delibera porrà un freno a questo squilibrio attraverso la facoltà per i comuni di prevedere tariffe agevolate per i nuclei monopersonali, senza però portare l’affitto al di sotto del valore del canone minimo: “Una facoltà e non un obbligo, perché queste situazioni di squilibrio sono state riscontrate in maniera non uniforme sui territori regionali”.
Critiche alla maggioranza da parte di Fratelli d’Italia, che partendo dai dati emersi nel monitoraggio punta il dito contro la sproporzione tra inquilini italiani e stranieri negli alloggi popolari: “Vengono taciuti i dati sugli stranieri, che sono il 36% degli assegnatari e sostengono solo il 4% delle spese. Con franchezza, questi numeri sono inaccettabili”. E riguardo all’importanza di un turn over nelle assegnazioni degli alloggi: “Importante, ma non si innesca un ulteriore squilibrio per gli italiani, visto che per la riassegnazione serve l’Isee e gli stranieri hanno difficoltà a reperire i documenti?”.
Anche il Movimento 5 stelle non risparmia stoccate alla maggioranza: “Si tratta di un correttivo di buon senso che arriva in campagna elettorale, peccato che l’avevamo già fatto notare tempo fa senza essere ascoltati. Questa riduzione poteva essere fatta prima, senza far spendere soldi a persone che non se lo potevano permettere”. La Lega nord si concentra sui requisiti per poter partecipare alle graduatorie: “Chi è in possesso di un immobile sul territorio regionale è escluso da assegnazioni erp. Ma se si possiede beni immobili fuori regione o fuori dall’Italia? Chiediamo di allargare il principio almeno al territorio nazionale”. Sullo stesso tema interviene anche Forza Italia: “Molti non possono partecipare ai bandi perché hanno casa abbandonata fuori regione, in Calabria o Sicilia ad esempio, e invece chi ha una casa fuori dall’Italia sì. Si dovrebbe discutere di questo prima di parlare di riduzioni del 10%”.
Approvato in Aula anche un ordine del giorno del M5S, ed emendato dai proponenti e dal Pd, che impegna la Regione a promuovere iniziative dei comuni rivolte ai beneficiari del reddito di cittadinanza che siano anche destinatari di alloggi Erp, affinché possano dedicare le ore di volontariato (lavori socialmente utili) a progetti di riqualificazione del patrimonio gestito da Acer.
(Giulia Paltrinieri)