Si è tenuta oggi in commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, l’audizione della presidente di Ervet, Elisa Valeriani, richiesta dai commissari in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione 2015 della società.
Ervet, Emilia-Romagna Valorizzazione Economica Territorio Spa, ha spiegato la presidente, “è la società in house della Regione Emilia-Romagna che opera come agenzia di sviluppo territoriale a supporto della Regione stessa”. Opera in ambiti “che vanno dalle politiche territoriali e di programmazione, alle politiche internazionali, dalle politiche per lo sviluppo sostenibile alle politiche industriali, dalla gestione dei fondi strutturali fino alle politiche per lo sviluppo economico e la coesione sociale”. Fondata nel 1974, “a fine 2014 ha incorporato la società Nuova Quasco”. Per il 2015 “dispone di un bilancio pari a 8,2 milioni di euro”. Riguardo al personale, “ha un presidente, un direttore generale e 44 dipendenti di ruolo e si avvale, per elaborare i progetti, di numerosi collaboratori esterni che sono, nella quasi totalità, giovani laureati specializzati nella ricerca”. La flessibilità organizzativa, ha proseguito, “rende Ervet capace di rispondere efficacemente alla trasversalità delle competenze”. I principali risultati conseguiti nel corso del triennio di attività, che si concluderà a fine anno, ha concluso Valeriani, sono “la supervisione (audit) all’elaborazione dei programmi della Regione per i progetti europei, che ha avuto l’ok dalla Ue senza rilievi sostanziali, e l’elaborazione dei progetti per la ricostruzione post sisma, che ha consentito di ottenere in tempi rapidi i finanziamenti del fondo di solidarietà della Ue (circa 600 milioni di euro)”.
Tommaso Foti (Fdi) ha criticato “l’eccessivo numero di incarichi esterni, la cui incidenza sul bilancio di Ervet è del 35%, sia perché la reiterazione degli incarichi agli stessi soggetti, in particolare per quanto concerne le consulenze con procedure semplificate (sotto i 20 mila euro), potrebbe configurare un aggiramento delle regole del pubblico impiego, sia perché molti di questi consulenti finiscono per essere inseriti, non si capisce a quale titolo, in svariati assessorati”.
Andrea Bertani (M5s), in merito ai consulenti che lavorano negli assessorati, ha chiesto “se Ervet funge da agenzia interinale della Regione”. Infine, ha domandato “se Ervet detiene partecipazioni in società esterne”.
La presidente di Ervet ha risposto “che la Regione mette a disposizione uffici e risorse materiali a taluni consulenti in ragione del livello di collaborazione con il personale interno agli assessorati previsto dai progetti loro assegnati”. Quanto alle partecipazioni societarie, “Ervet non può, per legge, detenerne. La storica partecipazione nella società Sofip, fallita, è stata svalutata”.
Mirco Bagnari (Pd) ha evidenziato come “Ervet sia un importante strumento tecnico al servizio delle strategie politiche della Regione, che ha il compito sia di definirne gli indirizzi operativi sia di controllarne i risultati”. Un compito “che motiva i consiglieri, quasi tutti al primo mandato, a porre attenzione all’attività della Società anche nell’ottica di farne conoscere meglio l’operato”.
Luciana Serri (Pd) ha sottolineato che “la trasversalità delle competenze è il vero valore aggiunto di Ervet, come dimostra il ruolo di fondamentale supervisione sulla programmazione legata a tutti e tre i fondi strutturali europei”, e che “i costi di un personale altamente qualificato che lavora per progetti non può essere valutato in base alla mera logica fatturato/addetti”.
Barbara Lori e Luca Sabattini (Pd), in merito all’avvenuta fusione tra Ervet e Nuova Quasco, hanno richiamato “l’importanza della nuova e più complessa fase progettuale in capo alla Società, rispetto alla quale dovrà migliorare, da parte dei vertici di Ervet, la divulgazione dei risultati conseguiti”.
(lg)