Governo locale e legalità

Al via la rete europea regionale, strumento di partecipazione alle politiche europee

Montalti (Pd): “Uno spazio formalizzato per poter coinvolgere tutta la comunità regionale sia in fase di proposta sia in fase di attuazione delle politiche europee per cogliere al meglio le opportunità che l’Unione europea offre”

Prima informativa in Commissione Statuto sulle attività della rete europea regionale. “La rete europea- spiega Silvia Piccinini, presidente della Commissione- è stata introdotta nel 2018 con la modifica alla legge regionale del 2008 sulla partecipazione alle politiche europee ed è la prima volta che viene attivata: da qui la necessità di portare il suo lavoro all’attenzione di tutti i commissari”.

Obiettivi. Obiettivo della rete europea è quello di facilitare le relazioni con gli stakeholder del territorio per coinvolgerli nel percorso di partecipazione e rafforzare la partecipazione della Regione alla formazione e attuazione delle politiche e del diritto dell’Ue. Fanno parte della rete europea regionale tutti i firmatari del nuovo Patto per il lavoro e il clima (circa 55 organizzazioni come università, enti, organizzazione sindacali, terzo settore e alcune associazioni) e le Unioni dei Comuni dell’Emilia Romagna. La cabina di regia è affidata sia alla Giunta (delegata la vice presidente Elly Schlein) che all’Assemblea (la delegata è Lia Montalti). Il gruppo di lavoro Assemblea-Giunta ha il compito di gestire e coordinare l’attivazione delle consultazioni in collaborazione con l’Ufficio di Bruxelles.

Giunta. “La rete europea viene convocata due volte l’anno, sia prima della Sessione europea sia dopo l’approvazione della risoluzione che la conclude, al fine di programmare le attività di partecipazione, per esempio attraverso le consultazioni informatiche sulle singole iniziative- spiega Elly Schlein– che ricorda come l’Emilia-Romagna sia una delle regioni più proattive in questa fase ascendente del diritto europeo. E la rete europea, – continua – è uno strumento nato proprio per condividere con tutto il territorio il tema della partecipazione”. Schlein spiega che grazie al processo di trasformazione digitale in corso, le consultazioni informatiche saranno lo strumento più utile per capire il reale impatto delle politiche europee sul territorio. “Tenersi per mano con i territori ci sarà d’aiuto per capire come muoverci” aggiunge.

Assemblea. “Volevamo che ci fosse uno spazio formalizzato per poter coinvolgere tutta la comunità regionale- spiega Lia Montalti– perché è importante farlo sia a monte ma anche dopo che le politiche vengono implementate per poter cogliere tutte le opportunità che l’Ue ci offre”. Montalti spiega anche il lavoro svolto dalla rete fino ad ora. “Dopo un primo incontro a febbraio, e dopo la Sessione europea, la rete si incontrerà una seconda volta per approvare le risoluzioni e indicazioni sulle iniziative europee sulle quali si vogliono attivare le consultazioni. Abbiamo comunque già individuato le due iniziative sulle quali poi far partire queste consultazioni informatiche, fondamentali per tenere costantemente monitorata l’evoluzione delle norme”.

Le consultazioni. Le consultazioni verranno attivate sulla piattaforma per l’e-democracy ioPartecipo+, che diventerà punto di riferimento degli stakeholder della comunità emiliano-romagnola. E sulle consultazioni sarà data la più ampia informazione anche grazie a Europe Direct Emilia Romagna dell’Assemblea e all’Urp della Regione Emilia-Romagna.

In commissione è stato illustrato anche il progetto europeo RegHub, istituito nell’ambito del Comitato per le Regioni, per monitorare l’attuazione delle politiche dell’Ue sul territorio attraverso questionari online sui temi specifici. Un primo passo verso la rete di consultazione europea.

(Francesca Mezzadri)

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