Giancarlo Tagliaferri (Fdi) ha appuntato l’attenzione sulle modifiche alla legge regionale sull’editoria inserite nel progetto di legge, in particolare il prolungamento del bando, che, secondo il capogruppo, evidenzia come le caratteristiche previste dall’articolo 3 per l’accesso ai contributi regionali siano così stringenti da disincentivare le aziende alla partecipazione. Sul Piano aria e in particolare sulla rottamazione di stufe e camini ha rilevato ritardi nell’attivazione delle incentivazioni a compensazione, portando a esempio la Regione Veneto, che, nel giugno scorso, ha messo a disposizione le risorse e il primo ottobre ha fatto scattare i divieti, al contrario dell’Emilia-Romagna. Infine, sul divieto alla circolazione dei veicoli diesel Euro 4, Tagliaferri ha sottolineato come evidentemente la riunione con i sindaci e la sollevazione che ne è seguita abbiano ottenute ciò che, al tempo dell’approvazione del PAIR2020, il gruppo Fdi non era riuscito a fare, cioè a far riflettere la maggioranza sull’iniquità che stava commettendo nei confronti di tanti cittadini.
Anche Andrea Bertani del Movimento 5 stelle è intervenuto sul Piano aria, criticando le procedure utilizzate per modificarlo ed evidenziando come si intenda variare il Piano attraverso una procedura che non sta in piedi, una soluzione pastrocchiata e pasticciona da contestare, anche perché non c’è stata alcuna informazione preventiva né, tantomeno, la possibilità per i cittadini di partecipare.
Roberta Mori (Pd) ha illustrato l’emendamento col quale si dispone il trasferimento dalla Giunta all’Assemblea legislativa dell’ufficio della Consigliera o del Consigliere di parità regionale, dotandolo del necessario supporto tecnico-organizzativo, in ragione del fatto che l’Assemblea, già attraverso la propria articolazione amministrativa, supporta le attività degli Organi di Garanzia regionali; attività rispetto alle quali, pur con le dovute specificità, quelle assegnate alle Consigliere e ai Consiglieri di parità presentano significative analogie.
In tema di qualità dell’aria, Roberto Poli (Pd) ha invitato Ln e M5s a intervenire sul governo affinché predisponga incentivi per la rottamazione dei veicoli diesel Euro 4 e dei generatori di calore fuori norma. Inoltre, ha annunciato il voto contrario del Pd alle risoluzioni delle opposizioni, o perché superate dalle decisioni della Giunta o in quanto palesemente strumentali.
Massimiliano Pompignoli (Ln) ha sottolineato come la maggioranza e la Giunta siano state costrette a una rovinosa retromarcia sulle misure applicative del Piano aria, in particolare in merito alle limitazioni alla circolazione dei veicoli diesel Euro 4. Secondo il leghista, il Pd avrebbe potuto non perdere la faccia se in commissione avesse accolto, in merito, gli emendamenti presentati dalla Ln. Di contro – ha evidenziato Pompignoli – è stato fruttuoso l’impegno del Carroccio per sensibilizzare i cittadini sull’impatto delle restrizioni al traffico e spingere la Giunta a modificare una decisione inutilmente vessatoria. Infine, in relazione all’utilizzo saltuario dei camini aperti con finalità ludico-ricreative nei comuni al di sotto dei 300 metri di altitudine, il consigliere ha invocato l’Aula a fare definitivamente chiarezza.
Per Alan Fabbri (Ln) la Lega ha vinto la battaglia contro la crociata anti diesel Euro 4 condotta dal Pd, partito che ha dimostrato un’insipienza disarmante nel cavalcare una deriva ambientalista anti storica e vessatoria nei confronti di cittadini e imprese. Bocciare l’emendamento della Lega in commissione finalizzato a posticipare al 1° ottobre 2020 il divieto di circolazione per i diesel euro 4 – ha rimarcato il capogruppo – per poi vederselo ripresentare identico oggi in Aula per mano della Giunta è un clamoroso autogol.
Paolo Calvano (Pd) ha ricordato come le misure per la qualità dell’aria siano state concordate con le Regioni del Bacino padano in considerazione della gravità dell’inquinamento atmosferico. L’emendamento della Ln – ha evidenziato – è stato respinto perché non prevedeva misure compensative, dato che il bilancio ambientale complessivo a saldo zero è il parametro di riferimento ineludibile e se si eliminano le limitazioni alla circolazione degli Euro 4 si devono introdurre misure di compensazione finalizzate a mantenere inalterate le emissioni nocive. Inoltre, il dem ha invitato Ln e M5s a fare pressione sul governo affinché trasferisca risorse finanziarie integrative rispetto ai 5 milioni da destinare agli incentivi alla rottamazione dei diesel Euro 4 che la Regione si è impegnata stanziare. La maggioranza e la Giunta – ha concluso Calvano – hanno ascoltato enti locali e associazioni ed hanno agito di conseguenza con responsabilità e attenzione a contemperare tutti gli interessi in campo, a partire da quello preminente della salute.
Igor Taruffi (Si) ha ricordato la procedura di infrazione che l’unione europea ha emanato nei confronti dell’Italia per il tasso di inquinamento nella Pianura Padana, procedura che, per evitare un’ingente sanzione, obbliga le Regioni interessate e il governo a varare misure per ridurre le emissioni nocive. Dunque, – ha evidenziato – ogni battaglia indirizzata alla rimozione di qualsiasi divieto, come quello relativo allo stop anticipato dei diesel euro 4, dovrebbe accompagnarsi all’introduzione di altre limitazioni compensative, se non si vogliono scaricare sui cittadini i costi della sanzione prevista dall’Ue. La Lega – sottolinea il capogruppo – lo sa bene, dato che si è astenuta sul Piano aria, ma ha preferito la scorciatoia “acchiappavoti” della battaglia per la rimozione delle limitazioni alla circolazione dei veicoli diesel Euro 4. Fare politica seria, però, – ha concluso l’esponente di Si – dovrebbe motivare chi ha responsabilità amministrative non a rincorrere le istanze contingenti della popolazione, ma a spiegare la logica di scelte magari impopolari ma necessarie.
Enrico Campedelli (Pd) ha evidenziato come la qualità dell’aria sia interesse di tutti e quindi non si possa né si debba essere ambientalisti a corrente alternata. Inoltre, in merito agli incentivi statali per la sostituzione dei mezzi aziendali e commerciali vetusti, il dem ha ricordato come i provvedimenti siano stati assunti dal governo Gentiloni, mentre il governo Conte, pur impegnandosi a incentivare la rottamazione dei veicoli privati, finora non abbia mosso un dito. Dato che l’esecutivo in carica ha convocato una sola volta il Tavolo del bacino Padano – ha concluso Campedelli – è auspicabile, di fronte all’emergenza inquinamento, che la frequenza degli incontri aumenti e, soprattutto, che gli accordi sottoscritti in quella sede siano da esempio anche per le altre Regioni italiane.
[segue dibattito]
(Luca Govoni, Cristian Casali e Andrea Perini)