La commissione per la Parità e per i diritti delle persone, presieduta da Roberta Mori, ha espresso parere consultivo favorevole, in merito alle materie di competenza, alla Relazione della Giunta per la Sessione comunitaria dell’Assemblea legislativa per il 2017. Hanno votato a favore i gruppi Pd e Si, mentre si sono astenuti i gruppi Ln e Fi.
La Regione– si evince dalla Relazione– che quest’anno ha redatto il primo Bilancio di genere, è da tempo in prima linea nella promozione di una cultura di genere attenta alla parità e al contrasto degli stereotipi. Sul tema dell’occupazione, l’Ente, in qualità di datore di lavoro, si è impegnato per realizzare concretamente la parità di genere sia per quanto riguarda l’attenzione alla conciliazione di tempi di lavoro e cura familiare (orario di lavoro, part time, telelavoro, welfare aziendale) sia per quanto concerne la parità contributiva e di carriera professionale. Un fronte ‘caldo’ sul quale la Regione è intervenuta con determinazione è quello del contrasto alla violenza contro le donne, puntando sulla prevenzione attraverso la promozione di un approccio culturale ed educativo volto ad abbattere gli stereotipi e le differenze di genere.
“La Sessione europea- ha affermato la presidente Mori– rappresenta per noi un’importante occasione di condizionare le azioni comunitarie mediante l’esperienza delle politiche della Regione Emilia-Romagna in materia di equità di genere e rispetto delle differenze. Proprio per questo è nostra intenzione costruire un momento di confronto a livello europeo, che restituisca gli esiti concreti, le misure promosse e le progettualità in corso per il contrasto al differenziale retributivo tra uomini e donne, per superare gli eccessivi carichi di cura e familiari delle donne e le discriminazioni che pesano su lavoro e carriera”. Fra le proposte contenute nel parere espresso dalla commissione, la presidente ha sottolineato il contrasto al cyberbullismo, “fenomeno che rappresenta una vera e propria emergenza fra i giovani tanto da richiedere una rinnovata attenzione da parte delle istituzioni e degli amministratori pubblici”.
Per Francesca Marchetti (Pd) la relazione della Giunta evidenzia come la Regione, in materia di parità e diritti, abbia promosso politiche integrate che rappresentano un autentico punto di forza anche rispetto alle sfide europee. Sul problema del cyberbullismo, la consigliera ha ricordato come sia cruciale un’azione educativa incisiva fin dalla precoce età. “I casi di cronaca- ha affermato- interpellano le nostre coscienze e ci spingono ad agire risolutamente sul versante della prevenzione e dell’educazione, fiore all’occhiello delle politiche regionali, in sinergia con le istituzioni scolastiche”. Infine, ha proposto una visita della commissione a Filonido, il nido per i dipendenti regionali, “fulgido esempio di welfare aziendale”.
Enrico Aimi (Fi) ha chiesto chiarimenti in merito a eventuali sperequazioni di genere presenti all’interno della Regione sia per quanto riguarda la retribuzione sia per quanto concerne le possibilità di carriera. Inoltre, ha richiamato l’attenzione della Giunta sul problema della presenza in Emilia-Romagna di” immigrati di origine musulmana che osservano e applicano, nel proprio nucleo familiare, la ‘sharia’ in modo integrale, promuovendo e presidiando di fatto una cultura della differenza tra uomo e donna che contrasta con la nostra”. Si tratta- ha sottolineato il consigliere- di “un fenomeno sotterraneo e silente, ma che rischia di diventare impattante sotto il profilo sociale”.
Per Silvia Prodi il problema della presenza, nella nostra regione, di sacche di integralismo ‘maschilista’ è trasversale alle etnie, alle culture e agli orientamenti religiosi. “Il tema, pertanto- ha sottolineato- non è tanto il contrasto alla cultura della differenza, ma la promozione della cultura che esalta il valore della parità e dell’uguaglianza, nell’ottica di portare le donne straniere, così come i minori migranti, alla consapevolezza dei propri diritti e del loro fondamentale rispetto”.
(Luca Govoni)