Scuola giovani e cultura

Via libera al Programma di promozione della cittadinanza europea, stanziati 800mila euro

Perplessità dalla Lega: “Gradimento dei giovani rispetto all’Unione è basso. Ha senso investire 800mila euro?”. Per il Partito democratico “vale la pena investire sulla conoscenza dell’Unione: i giovani vanno resi protagonisti”

Via libera dall’Aula al “Programma regionale degli interventi di promozione e sostegno della cittadinanza europea” per il triennio 2022-2024.

Confermata la disponibilità a proseguire l’impegno dell’ultimo triennio, stanziando 270mila euro all’anno per i prossimi tre anni, per un totale di 810mila euro, per interventi di diffusione della conoscenza dell’Unione europea e della cittadinanza europea, dello studio e della ricerca sulla governance nelle politiche comunitarie, per la comunicazione e il contrasto alle fake news.

Per il triennio 2022-2024 si punta sull’approccio integrato delle politiche, raccordando gli obiettivi del Patto per il clima e il lavoro, dell’Agenda 2030, delle Politiche di coesione, del Programma di cittadinanza europea. Youth è stato un elemento utile – ha rappresentato cosa i giovani si raffigurano – per porre gli obiettivi: Europa dell’innovazione, Europa dei cittadini (ad esempio, voto ai 16enni) e dei diritti (inclusione e pace), promozione della partecipazione dei cittadini alla vita democratica della Ue. Le iniziative del Programma sono rivolte dalla Regione a enti locali e associazioni e al rafforzamento istituzionale (Unioni di Comuni, Città metropolitana di Bologna, Province) ed è previsto un cofinanziamento fino all’80%.

La Lega ha avanzato alcune perplessità: “Secondo alcune statistiche c’è disaffezione dei giovani rispetto all’Europa e l’indice di gradimento rispetto all’Unione è molto basso. Per cui, ha senso investire 800mila euro per una serie di iniziative culturali e progetti per facilitare conoscenza dell’Europa in Italia? Dobbiamo capire se la direzione è giusta e corretta”

Per il Partito democratico “vale la pena investire sulla conoscenza dell’Unione europea. Siamo in un contesto mutato e dobbiamo essere all’altezza delle sfide tra cui la transizione ambientale e digitale. Gli interventi presentati nel triennio precedente sono arrivati proprio dai territori più fragili, che hanno colto l’opportunità di questo programma. I giovani vanno resi protagonisti della costruzione dell’Unione”.

La vicepresidente della giunta ha ribadito: “L’atto è importante perché punta sulla consapevolezza che la cittadinanza europea implica. Prima la pandemia e poi la guerra in Ucraina, ci hanno posto di fronte a molte sfide che nessun paese può affrontare da solo. Oggi che tirano di nuovo venti di nazionalismo è più che mai necessario investire sulla conoscenza dei valori fondanti l’Unione. La speranza è continuare ponendo attenzione agli assi portanti: green deal, transizione digitale, diritti e sviluppo territoriale”.

(Lucia Paci)

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