La Regione dica se ha già ricevuto “la relazione di verifica di ottemperanza delle prescrizioni espressamente ed analiticamente indicate nella determinazione dirigenziale” del luglio 2020, che aveva escluso, per la prima linea tranviaria di Bologna, un’ulteriore procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via).
A chiederlo è il consigliere Michele Facci (Lega) in un’interrogazione nella quale vuole conoscere se il “Servizio valutazione impatto e promozione sostenibilità ambientale – Direzione generale cura del territorio e dell’ambiente abbia ricevuto il documento “e, in caso negativo, per quale motivo le stesse non siano ancora intervenute e quali azioni intenda eventualmente adottare in proposito”.
Il consigliere ricorda che il Comune di Bologna, nell’ottobre 2019, aveva chiesto alla Regione la Via per i 15 chilometri della linea tranviaria (Linea Rossa). Nel luglio 2020, riprende Facci, la giunta, con una determina faceva propria la relazione di Arpae ed escludeva “il progetto denominato ‘Prima linea tranviaria di Bologna (Linea Rossa)’ dalla ulteriore procedura di VIA, a condizione che venissero rispettate una lunga serie (45 prescrizioni) di condizioni ambientali, onerando della verifica e del controllo nove enti (fra cui Città metropolitana, Comune di Bologna, Consorzio di bonifica, Vigili del fuoco, Soprintendenza e altri). La determina stabiliva l’obbligo, ai sensi dell’art. 25 della legge regionale 4/2018, di presentazione della relazione di verifica di ottemperanza delle suddette prescrizioni anche alla Regione Emilia-Romagna e prevedeva sanzioni in caso di mancata ottemperanza”.
Il 28 luglio, infine, è stato sottoscritto il contratto per i lavori con un raggruppamento temporaneo di imprese (Rti, composto da Cmb, Alstom ferroviaria, Pavimental, Alstom trasporti) per un importo di oltre 320 milioni di euro, di cui 3,1 per la progettazione e 317 per i lavori.
(Gianfranco Salvatori)