La Regione faccia chiarezza sulla situazione di sofferenza in cui versa la stazione ferroviaria di Parma. A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere Matteo Daffadà (Pd) che ricostruisce la storia dello scalo ferroviario e la responsabilità dell’amministrazione comunale nella realizzazione, a partire dal luogo in cui è stata costruita. “Gli anni 2020 e il 2021 sono per Parma e il suo territorio anni molto importanti in quanto nominata Capitale della cultura italiana, in collaborazione con Reggio Emilia e Piacenza: la stazione ferroviaria -spiega Daffadà- va considerata quale servizio fondamentale per i cittadini di Parma della provincia e per chi viene a Parma per lavoro, studio, cultura, svago, sanità, shopping, turismo, ecc… contribuendo notevolmente al suo Pil”. Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “se sia a conoscenza dei numerosi disservizi a cui sono sottoposti i pendolari che gravitano sulla stazione di Parma; se sia in grado di verificare se la scelta a suo tempo effettuata degli impianti relativi alle scale mobili e agli ascensori sia stata fatta con criteri tali da assicurare l’adeguatezza qualitativa delle componenti e dei materiali e se sia in possesso di un’analisi delle cause dei continui guasti nonché quali siano le soluzioni ritenute più idonee per risolvere tali problemi e arrivare a una definitiva soluzione di essi”. Inoltre, il consigliere chiede all’amministrazione regionale “se il servizio di manutenzione degli impianti attualmente in corso sia da considerarsi adeguato alle necessità degli stessi e se abbia avuto contatti con Rfi, attuale gestore della stazione, per individuare una soluzione definitiva al problema e se ci siano già riscontri in merito da parte di Rfi”.
24 Settembre 2020
Ferrovie Parma. Stazione, Daffadà (Pd): fare luce su criticità della struttura
Il consigliere ricorda come nel biennio 2020-2021 lo scalo ferroviario sarà ancora più importante per cittadini e turisti la cui presenza porta benefici economici al territorio
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24 Settembre 2020